Canada. Studio: per adulti benestanti e colti, fumare marijuana e' come bere un bicchiere di vino


La normalità del fumo, di quel senso di leggerezza e di distensione che procura la marijuana: è quanto l’immaginario collettivo ha bisogno di riscoprire e che invece luoghi comuni e mass media non colgono o non voglio cogliere. La iUniversity of Alberta e l’università di Calgary hanno condotto uno studio, pubblicato sul numero corrente della rivista scientifica Substance Use and Misuse, su persone di classe adagiata (“middle-class”), dimostrando che fumare è un atto normale tra gente normale, anche fra coloro con un alto grado di istruzione.Bisognerebbe far capire, concludono i ricercatori, a chi non fuma che chi fuma in genere lo fa per ritrovare un po’ di relax , magari mentre prepara la cena, dopo una pesante giornata di lavoro: un po’ di maria aiuta a socializzare e a essere più simpatici. Lo studio è stato focalizzato per lo più su ceto medio e colletti bianchi del settore sanitario, dei servizi sociali, della comunicazione e dell’industria. "Purtroppo c’è da combattere l’immagine che il cinema dà del consumatore standard di marijuana, che è sempre un tipo totalmente di fuori di testa”, afferma il prof. Geraint Osborne, secondo il quale “in ogni caso stiamo andando sulla strada della depenalizzazione e della legalizzazione, con un importante ritorno fiscale per lo Stato”. Tra gli interpellati, quelli che fanno parte del ceto medio si considerano consumatori responsabili e coscienziosi delle droghe leggere, che costituiscono un fenomeno sempre più benaccetto nella società canadese, dove il 53% è favorevole alla legalizzazione della marijuana.Il Fraser Institute calcola che la marijuana -più esattamente l’indotto del mercato della marijuana, che comprende tutti i gadget e gli accessori- fattura 5,7 miliardi di dollari, realizzando un mercato che è secondo solamente a quello edilizio.

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