***Governo vs. Governo ... ma i Mass Media non se ne accorgono (come al solito)***

Facciamo appello alla curiosita' intellettuale, alla professionalita', al senso di responsabilita', nonche' all'amore della verita', di cui vogliamo credere siano ancora dotati alcuni giornalisti italiani. 
L'appello riguarda le due notizie che seguono. Invece di riportarle come fatti separati di cronaca politica, fate uno sforzo (basta poco) per individuare quella macroscopica contraddizione che le caratterizza. Un aiutino: il tabacco uccide piu' di tutte le altre droghe messe insieme

NOTIZIA 1. IL GOVERNO: DROGARSI NON E' LECITO, GRANDE RIGORE CONTRO LA DROGA
Prevenire, individuare e cercare di recuperare pienamente i tossicodipendenti, ma nella certezza che non puó essere rivendicato un 'diritto a drogarsi' e che il Governo terrà un atteggiamento "di grande rigore" nei confronti della droga, dallo spaccio alla propaganda e fino al suo utilizzo. Questi i principi illustrati ieri da Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato al coordinamento delle politiche di contrasto alle tossicodipendenze, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri dove, su invito del premier Berlusconi, ha presentato una relazione sulle strategie di sensibilizzazione contro gli effetti negativi dell'uso di sostanze psicoattive messe a punto dal Governo.  
Iniziative volte "a perseguire, in un dialogo continuo e costruttivo con Regioni, con il servizio pubblico e con il privato sociale, un'incisiva politica di prevenzione, di strategie per l'individuazione precoce della tossicodipendenza giovanile, di valorizzazione delle cure e dei trattamenti piú efficaci per un effettivo e pieno recupero delle persone tossicodipendenti", ma che dovranno "coniugarsi con la ferma indicazione che non puó essere rivendicato il 'diritto a drogarsi'". Il Governo terrà, ha garantito Giovanardi, un atteggiamento "di grande rigore nei confronti delle attività illecite, della propaganda e dello smercio di tutte le sostanze stupefacenti, senza confondere, sotto il profilo sanzionatorio, la figura del consumatore con quella dello spacciatore di droga".  

NOTIZIA 2. IL GOVERNO: LOTTEREMO PER DESTINARE FONDI UE AI COLTIVATORI DI TABACCO

'Daremo vita a un forte coordinamento tra le delegazioni dei Paesi europei produttori di tabacco per fare pressing sull'Unione Europea in modo da salvaguardare questa coltivazione, che rappresenta un importante motore di sviluppo per molte economie locali, soprattutto nelle aree piu' svantaggiate'. Cosi' il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia annuncia, in una nota, il vertice dei Ministri dell'Agricoltura dei Paesi dell'Unione Europea produttori di tabacco, che si terra' a Verona il 4 novembre. La tabacchicoltura, ha proseguito Zaia, 'e' un presupposto irrinunciabile per evitare l'esodo della popolazione rurale, salvaguardare il reddito di migliaia di famiglie che vivono in zone fragili e mantenere un livello soddisfacente di sviluppo economico'. Al summit saranno presenti i rappresentanti di Bulgaria, Francia, Grecia, Polonia, Romania, Spagna e Ungheria, che discuteranno con una comunicazione congiunta le prospettive del comparto comunitario del tabacco. In particolare i Ministri chiederanno al presidente di turno Michel Barnier e alla commissaria europea Mariann Fischel Boel di mantenere in vigore fino al 2013 gli attuali schemi di sostegno e considerare le problematiche concernenti il comparto comunitario del tabacco come parte integrante dell'accordo finale che il Consiglio sara' chiamato ad adottare a conclusione del negoziato sullo Stato di Salute della Pac.

Governo vs. Governo .

Ricordiamo che il tabacco uccide ogni anno 90mila persone in Italia e 4 milioni nel mondo, con innumerevoli miliardi di euro spesi per trattamenti sanitari dovuti al suo consumo. Allo stesso tempo, nel nome della tolleranza zero verso altre droghe, chi coltiva per uso personale anche una sola piantina di cannabis viene arrestato, processato e condannato al carcere -secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità e il ministero italiano della Salute, la cannabis uccide 0 (ZERO) persone ogni anno.

Riassumendo:
- Coltivi migliaia di ettari di tabacco? Quattro milioni di morti ogni anno? Finanziamento pubblico.
- Coltivi una piantina di cannabis nella vasca da bagno? Zero morti nel mondo? Arresto e condanna fino a 6 anni di carcere.

Giovanardi e i suoi buchi nel cervello

Giovanardi e i suoi buchi nel cervello
 
Domenico Chionetti *
 
Incontro insolito quello avvenuto in comunità, non dobbiamo nascondercelo.
Quando abbiamo ricevuto la telefonata della segreteria di Giovanardi che chiedeva di poter venire a San Benedetto ci siamo detti… bhè la nostra é una porta aperta sulla città accogliamo e diamo ascolto a tutti, poveri, tossicomani, disperati chiunque passi insomma, figuriamoci se non ascoltiamo Giovanardi!
E così e’ stato, ci siamo trovati nella sede genovese della comunità per ascoltare la scoperta scientifica più importante del nuovo millennio: «La droga buca il cervello», abbiamo le prove scientifiche!
Sarà il Dr. House-Serpellonni capo del nuovo dipartimento sulle droghe a supportare «scientificamente» il nuovo slogan delle destre, la tesi e’ semplice: attraverso lo scannig della scatola cranica sono visionabili “macchie” di diverso colore, «queste macchie rosse rivelano che qui si e’ perso il 5 per cento della sostanza celebrale».
Incredulità degli astanti, stampa compresa. Non serve un neurologo per dire che lo scannig è uno strumento di recente concezione che mostra le diverse coloriture delle corteccia celebrale in funzione… peccato che quelle «macchie» nessuno sa ancora con certezza cosa siano e ognuno le interpreta come vuole per dirla con le parole di Don Gallo, «Belin! Che lo spinello faccia venire il buco al cervello non ci credo, non diciamo belinate!»
La disputa si conclude con la consegna da parte nostra di un documento tratto dalla Beckley Foundation, un recente dossier sulla cannabis compiuto da un osservatorio mondiale e presentato il tre ottobre scorso all’House of Lords di Westminster in collaborazione con l’Università di Oxford che riequilibra scientificamente e politicamente le loro amenità, per sintetizzare banalmente ciò che e’ proibito non può essere regolato e su ciò che non può essere regolato non possono esistere dati scientifici certi.
Inoltre dei loro allarmismi neurologici neanche l’ombra.

Appare chiara sin dalle prime battute di ieri (due giorni fa, ndr) la campagna di semplificazione e paura «La droga buca il cervello!» amplificare la mistificazione,creare allarme per spostare la realtà delle cose: Quali sono i benefici di 50 anni di proibizionismo, nel mondo e in Italia? Nell’ultimo anno e mezzo di attuazione della sua legge quali sono stati i miglioramenti? Che dati, anche falsi, avete?
Non crede che siamo di fronte a un emergenza educativa tale per cui gli under 20 non conoscono minimamente le sostanze che assumono? E lo stato del servizio pubblico (SERT) che e’ in ginocchio tra le privatizzazioni dei servizi e i tagli alla spesa pubblica?
Le risposte alle domande non arrivano, Giovanardi le elude, nega l’evidenza e l’esistente.
Arriva solo la sfida da parte sua e da noi rifiutata: tre nostri esperti contro tre vostri esperti a Roma per discutere della droga che buca il cervello!
Arrivano poi in risposta le nostre due promesse di lavoro: a Trieste, in marzo, sede della prossima conferenza governativa sulle droghe ci impegneremo per costruire una mobilitazione insieme a tutte quelle voci scientifiche, persone, studenti, genitori, consumatori, operatori, comunità di accoglienza e spazi sociali che non si arrendono di fronte alle dinamiche di controllo e propaganda del proibizionismo.
Dando vita ad un luogo di contestazione e messa in discussione di chi mente sapendo di mentire.

A Genova, ci impegneremo nella nostra battaglia per sperimentare luoghi igienici del consumo, sul modello della sala Baluard di Barcellona.
Il tentativo di spot «Lo spinello buca il cervello» di Giovanardi nella nostra comunità non è andato a buon fine, ma appare evidente ormai come le argomentazioni e le campagne su toni sensazionalistici volte a generare paura e controllo sociale necessitano da parte nostra un salto di qualità nel creare opposizione da un punto di vista culturale, scientifico e sociale.

La semplice libertà di consumo, intesa come esaltazione del consumo di massa, che abbiamo sperimentato in passato nel mobilitarci piuttosto che l’abuso di sostanze rischia di inserirsi perfettamente all’interno dei meccanismi di controllo biopolitico.

Servono quindi nuove sinergie fra i soggetti che prima citavamo e che intendiamo mobilitare in vista di Trieste, serve una maggior consapevolezza e la capacità di generare un dibattito politco che rompa gli argini della sola discussione sui consumi.
Servono la rabbia e la lucidità di chi vorrà mettere nell’angolo in quei giorni di marzo chi vuole vederci sotto controllo ai margini delle città e delle metropoli.
Tutto questo dipenderà certamente da noi.

* della Comunita' di San Benedetto al Porto (Genova)

VERITA' per Stefano Cucchi, morto di carcere e la Rabbia della Gente.

Un appello per Rudra Bianzino

Bianzino

Gangia


Arrestateci tutti. Disobbedire per informare