***Governo vs. Governo ... ma i Mass Media non se ne accorgono (come al solito)***

Facciamo appello alla curiosita' intellettuale, alla professionalita', al senso di responsabilita', nonche' all'amore della verita', di cui vogliamo credere siano ancora dotati alcuni giornalisti italiani. 
L'appello riguarda le due notizie che seguono. Invece di riportarle come fatti separati di cronaca politica, fate uno sforzo (basta poco) per individuare quella macroscopica contraddizione che le caratterizza. Un aiutino: il tabacco uccide piu' di tutte le altre droghe messe insieme

NOTIZIA 1. IL GOVERNO: DROGARSI NON E' LECITO, GRANDE RIGORE CONTRO LA DROGA
Prevenire, individuare e cercare di recuperare pienamente i tossicodipendenti, ma nella certezza che non puó essere rivendicato un 'diritto a drogarsi' e che il Governo terrà un atteggiamento "di grande rigore" nei confronti della droga, dallo spaccio alla propaganda e fino al suo utilizzo. Questi i principi illustrati ieri da Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio delegato al coordinamento delle politiche di contrasto alle tossicodipendenze, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri dove, su invito del premier Berlusconi, ha presentato una relazione sulle strategie di sensibilizzazione contro gli effetti negativi dell'uso di sostanze psicoattive messe a punto dal Governo.  
Iniziative volte "a perseguire, in un dialogo continuo e costruttivo con Regioni, con il servizio pubblico e con il privato sociale, un'incisiva politica di prevenzione, di strategie per l'individuazione precoce della tossicodipendenza giovanile, di valorizzazione delle cure e dei trattamenti piú efficaci per un effettivo e pieno recupero delle persone tossicodipendenti", ma che dovranno "coniugarsi con la ferma indicazione che non puó essere rivendicato il 'diritto a drogarsi'". Il Governo terrà, ha garantito Giovanardi, un atteggiamento "di grande rigore nei confronti delle attività illecite, della propaganda e dello smercio di tutte le sostanze stupefacenti, senza confondere, sotto il profilo sanzionatorio, la figura del consumatore con quella dello spacciatore di droga".  

NOTIZIA 2. IL GOVERNO: LOTTEREMO PER DESTINARE FONDI UE AI COLTIVATORI DI TABACCO

'Daremo vita a un forte coordinamento tra le delegazioni dei Paesi europei produttori di tabacco per fare pressing sull'Unione Europea in modo da salvaguardare questa coltivazione, che rappresenta un importante motore di sviluppo per molte economie locali, soprattutto nelle aree piu' svantaggiate'. Cosi' il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia annuncia, in una nota, il vertice dei Ministri dell'Agricoltura dei Paesi dell'Unione Europea produttori di tabacco, che si terra' a Verona il 4 novembre. La tabacchicoltura, ha proseguito Zaia, 'e' un presupposto irrinunciabile per evitare l'esodo della popolazione rurale, salvaguardare il reddito di migliaia di famiglie che vivono in zone fragili e mantenere un livello soddisfacente di sviluppo economico'. Al summit saranno presenti i rappresentanti di Bulgaria, Francia, Grecia, Polonia, Romania, Spagna e Ungheria, che discuteranno con una comunicazione congiunta le prospettive del comparto comunitario del tabacco. In particolare i Ministri chiederanno al presidente di turno Michel Barnier e alla commissaria europea Mariann Fischel Boel di mantenere in vigore fino al 2013 gli attuali schemi di sostegno e considerare le problematiche concernenti il comparto comunitario del tabacco come parte integrante dell'accordo finale che il Consiglio sara' chiamato ad adottare a conclusione del negoziato sullo Stato di Salute della Pac.

Governo vs. Governo .

Ricordiamo che il tabacco uccide ogni anno 90mila persone in Italia e 4 milioni nel mondo, con innumerevoli miliardi di euro spesi per trattamenti sanitari dovuti al suo consumo. Allo stesso tempo, nel nome della tolleranza zero verso altre droghe, chi coltiva per uso personale anche una sola piantina di cannabis viene arrestato, processato e condannato al carcere -secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità e il ministero italiano della Salute, la cannabis uccide 0 (ZERO) persone ogni anno.

Riassumendo:
- Coltivi migliaia di ettari di tabacco? Quattro milioni di morti ogni anno? Finanziamento pubblico.
- Coltivi una piantina di cannabis nella vasca da bagno? Zero morti nel mondo? Arresto e condanna fino a 6 anni di carcere.

Giovanardi e i suoi buchi nel cervello

Giovanardi e i suoi buchi nel cervello
 
Domenico Chionetti *
 
Incontro insolito quello avvenuto in comunità, non dobbiamo nascondercelo.
Quando abbiamo ricevuto la telefonata della segreteria di Giovanardi che chiedeva di poter venire a San Benedetto ci siamo detti… bhè la nostra é una porta aperta sulla città accogliamo e diamo ascolto a tutti, poveri, tossicomani, disperati chiunque passi insomma, figuriamoci se non ascoltiamo Giovanardi!
E così e’ stato, ci siamo trovati nella sede genovese della comunità per ascoltare la scoperta scientifica più importante del nuovo millennio: «La droga buca il cervello», abbiamo le prove scientifiche!
Sarà il Dr. House-Serpellonni capo del nuovo dipartimento sulle droghe a supportare «scientificamente» il nuovo slogan delle destre, la tesi e’ semplice: attraverso lo scannig della scatola cranica sono visionabili “macchie” di diverso colore, «queste macchie rosse rivelano che qui si e’ perso il 5 per cento della sostanza celebrale».
Incredulità degli astanti, stampa compresa. Non serve un neurologo per dire che lo scannig è uno strumento di recente concezione che mostra le diverse coloriture delle corteccia celebrale in funzione… peccato che quelle «macchie» nessuno sa ancora con certezza cosa siano e ognuno le interpreta come vuole per dirla con le parole di Don Gallo, «Belin! Che lo spinello faccia venire il buco al cervello non ci credo, non diciamo belinate!»
La disputa si conclude con la consegna da parte nostra di un documento tratto dalla Beckley Foundation, un recente dossier sulla cannabis compiuto da un osservatorio mondiale e presentato il tre ottobre scorso all’House of Lords di Westminster in collaborazione con l’Università di Oxford che riequilibra scientificamente e politicamente le loro amenità, per sintetizzare banalmente ciò che e’ proibito non può essere regolato e su ciò che non può essere regolato non possono esistere dati scientifici certi.
Inoltre dei loro allarmismi neurologici neanche l’ombra.

Appare chiara sin dalle prime battute di ieri (due giorni fa, ndr) la campagna di semplificazione e paura «La droga buca il cervello!» amplificare la mistificazione,creare allarme per spostare la realtà delle cose: Quali sono i benefici di 50 anni di proibizionismo, nel mondo e in Italia? Nell’ultimo anno e mezzo di attuazione della sua legge quali sono stati i miglioramenti? Che dati, anche falsi, avete?
Non crede che siamo di fronte a un emergenza educativa tale per cui gli under 20 non conoscono minimamente le sostanze che assumono? E lo stato del servizio pubblico (SERT) che e’ in ginocchio tra le privatizzazioni dei servizi e i tagli alla spesa pubblica?
Le risposte alle domande non arrivano, Giovanardi le elude, nega l’evidenza e l’esistente.
Arriva solo la sfida da parte sua e da noi rifiutata: tre nostri esperti contro tre vostri esperti a Roma per discutere della droga che buca il cervello!
Arrivano poi in risposta le nostre due promesse di lavoro: a Trieste, in marzo, sede della prossima conferenza governativa sulle droghe ci impegneremo per costruire una mobilitazione insieme a tutte quelle voci scientifiche, persone, studenti, genitori, consumatori, operatori, comunità di accoglienza e spazi sociali che non si arrendono di fronte alle dinamiche di controllo e propaganda del proibizionismo.
Dando vita ad un luogo di contestazione e messa in discussione di chi mente sapendo di mentire.

A Genova, ci impegneremo nella nostra battaglia per sperimentare luoghi igienici del consumo, sul modello della sala Baluard di Barcellona.
Il tentativo di spot «Lo spinello buca il cervello» di Giovanardi nella nostra comunità non è andato a buon fine, ma appare evidente ormai come le argomentazioni e le campagne su toni sensazionalistici volte a generare paura e controllo sociale necessitano da parte nostra un salto di qualità nel creare opposizione da un punto di vista culturale, scientifico e sociale.

La semplice libertà di consumo, intesa come esaltazione del consumo di massa, che abbiamo sperimentato in passato nel mobilitarci piuttosto che l’abuso di sostanze rischia di inserirsi perfettamente all’interno dei meccanismi di controllo biopolitico.

Servono quindi nuove sinergie fra i soggetti che prima citavamo e che intendiamo mobilitare in vista di Trieste, serve una maggior consapevolezza e la capacità di generare un dibattito politco che rompa gli argini della sola discussione sui consumi.
Servono la rabbia e la lucidità di chi vorrà mettere nell’angolo in quei giorni di marzo chi vuole vederci sotto controllo ai margini delle città e delle metropoli.
Tutto questo dipenderà certamente da noi.

* della Comunita' di San Benedetto al Porto (Genova)

***Finanziamenti pubblici ai coltivatori di tabacco: offendono l'intelligenza e le tasche dei contribuenti***


Buongiorno Amici, ecco a voi l'ennesima presa per il culo che ci tocca subire.... Vi chiedo cortesemente di fare girare quanto sotto riportato tutta questa Ipocrisia deve finire, e solo con il passaparola possiamo fare qualcosa di veramente sensato , fino a che non scenderemo in piazza a farci sentire , battiamo i nostri diritti fino a che avremo fiato , mai mi stancherò' di cercare nel mio minimo di migliorare l'attuale Politica proibizionista!!! E ci parlano di libertà' ,certo che farete tesoro di queste parole vi auguro Buona giornata Un Saluto a tutti!!!!
A voi :
La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha appena approvato, su insistente richiesta dell'Italia, il reinserimento del tabacco fra i prodotti per i quali e' previsto un sostegno diretto. In altre parole, oltre alle campagne di informazione contro il fumo, i contribuenti italiani ed europei dovranno continuare a finanziare anche i produttori di tabacco. Ma che politica e' questa?
Ricordiamo che il tabacco uccide ogni anno 90mila persone in Italia e 4 milioni nel mondo, con innumerevoli miliardi di euro spesi per trattamenti sanitari dovuti al suo consumo. Allo stesso tempo, nel nome della tolleranza zero verso altre droghe, chi coltiva per uso personale anche una sola piantina di cannabis viene arrestato, processato e condannato al carcere -secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità e il ministero italiano della Salute, la cannabis uccide 0 (ZERO) persone ogni anno.
Riassumendo:
- Coltivi migliaia di ettari di tabacco? Quattro milioni di morti ogni anno? Finanziamento pubblico.
- Coltivi una piantina di cannabis nella vasca da bagno? Zero morti nel mondo? Arresto e condanna fino a 6 anni di carcere.

Chiunque abbia un po' di onesta' intellettuale non potrà' non ammettere che vi sia una fatale contraddizione nella logica dell'attuale legislazione sulle droghe. Una contraddizione purtroppo ignorata non solo dalla politica per ovvi motivi di convenienza, ma anche e soprattutto dai media, che sull'argomento non propongono ormai riflessione alcuna, limitandosi a fare la micro-cronaca della quotidiana follia.
Per questo abbiamo presentato due disegni di legge alternativi, uno per legalizzare la cannabis, l'altro per proibire il tabacco: http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15741
Ci auguriamo che i legislatori, e soprattutto i media, ne facciano tesoro.

Berlusconi condannato Mills giudicato

Siamo in mano a una massa di bugiardi che ci Pigliano per il culo in maniera davvero Strepitosa , ma la cosa piu' Eclatante e che gli Italiani continuano a farsi prendere per il Culo in MODO davvero Sensazionale...

Italia. Cannabis, Bernardini: colpire coltivatori fai da te favorisce monopolio delle mafie

"Un anno fa, esattamente il 14 agosto, Radicali Italiani, segnalavano in un comunicato che - da una semplice osservazione delle notizie riportate dai quotidiani - si poteva definire gli italiani 'un popolo di coltivatorià di cannabis'. Quest'anno e' l'Ansa a titolare in una notizia del 12 agosto 'a Roma boom di "erba" fai da te'. E non si tratta solamente di Roma perche' il fenomeno continua a diffondersi in tutta Italia. Fatto sta che negli ultimi anni Il legislatore ha sfornato leggi proibizioniste sempre piu' severe che hanno prodotto il brillante risultato di far aumentare il numero dei consumatori, arrivati, secondo le stime piu' recenti, all'allarmante cifra di cinque milioni". Lo ha dichiarato in un nota Rita Bernardini deputata radicale eletta nelle liste del Pd. "Una cosa mi appare lampante: chi consuma hashish e marijuana non e' convinto di avere una condotta particolarmente disdicevole e tanto meno di essere un delinquente che commette reati. D'altra parte non e' demenziale considerare delinquenti ben cinque milioni di persone? E che la questione riguardante la punibilita' della coltivazione domestica non sia chiara, lo dimostrano anche le sentenze ballerine della Corte di cassazione che - solo per citare due esempi - il 10 maggio 2007, ha ritenuto non penalmente rilevante la condotta posta in essere da un uomo che aveva coltivato nel proprio terreno cinque piante di cannabis; mentre il 24 aprile di quest'anno, la stessa Corte ha sentenziato che 'costituisce condotta penalmente rilevante qualsiasi attivita' di coltivazione non autorizzata di piante dalle quali siano estraibili sostanze stupefacenti, anche nel caso che il prodotto ricavato sia destinato a uso personale'". "Un altro capitolo ignorato dai legislatori nostrani che si accaniscono contro i coltivatori 'fai-da-te' che, tutto sommato, tirando su qualche pianta evitano almeno di entrare in contatto con il mercato criminale dei narcotrafficanti, sono gli immensi guadagni che proprio grazie al proibizionismo sono appannaggio di quest'ultimi. Solo la 'ndrangheta, secondo i dati Eurispes 2008 riportati oggi dal Sole 24 ore, ottiene dal traffico di droga il 62 per cento dei suoi proventi illeciti, ben 27.240 milioni di euro all'anno, cifra che si avvicina alla manovra finanziaria recentemente varata dal Governo Berlusconi per i tre anni 2008-2009-2010, pari a 29.190 milioni di euro".
____________________________________________________________________ L’ERBA DEL VICINO
Domenica, 08 Giugno 2008 - 13:30 - di Mariavittoria Orsolato

C’erano tempi, non poi così lontani, in cui si manifestava orgogliosi il proprio bisogno di libertà scandendo lo slogan “vietato vietare”: ora che il divieto è diventato il più efficace strumento di consenso, proprio per colui il quale lo slogan l’aveva creato, la nuova parola d’ordine è “tolleranza zero”. Con i Rom, con gli statali fannulloni, con i drogati. E’ proprio partendo dal rifiuto del termine che ha fatto la fortuna (non solo politica ) di Rudolph Giuliani, cha da quattro anni a questa parte l’associazione “Cannabis Tipo Forte” ha istituito la prima ed unica fiera italiana interamente dedicata al mondo della cannabis, una tre giorni di convegni ed esposizioni la cui prima edizione si è svolta a Pescia e che da tre anni viene ospitata nella Bologna dello sceriffo Cofferati. Sebbene la nuova legge italiana, la Fini-Giovanardi, indichi come illegali la coltivazione e la detenzione di questo stupefacente naturale, è un dato di fatto che il consumo di marijuana e hashish sia abbastanza diffuso. I numeri ufficiali del Ministero della Salute indicano che almeno tre milioni e mezzo di persone “fumano”, non stupisce perciò vedere la coda al botteghino della fiera. La tre giorni che si è chiusa domenica a Bologna è stata infatti visitata da almeno 3000 persone, un eterogeneo esercito di curiosi, neofiti e amatori ha affollato gli stand internazionali e nostrani che occupavano il Palanord, tra banche del seme - da non confondersi, ovvio, con quelle destinate alla procreazione umana - e artigianalissimi smoking tools, si scorgevano anche carrozzine e barbe bianche, a testimonianza che la canapa non è un vizietto per studenti e giovani in cerca di sballo ma è un fenomeno decisamente intergenerazionale. Ma forse definirlo vizietto è sbagliato. “Il ministero della Sanità ha riconosciuto la Cannabis e i suoi principi attivi come farmaci efficaci per diverse patologie tra cui il glaucoma e l’epilessia - afferma la dottoressa Alessandra Viazzi, psicologa e presidentessa dell’Associazione P.I.C ( pazienti impazienti cannabis ) - l’ex Ministro Turco ha dato il via a un’importante riforma ed oggi la classe medica ha la possibilità di prescrivere cannabinoidi ai propri pazienti senza il rischio di incorrere nelle durissime sanzioni penali previste dall’attuale legge”. La canapa è infatti un’erba che ha molteplici usi industriali, ha un posto di tutto rispetto nelle antiche tradizioni biomediche e curative ed è stato recentemente comprovato che la sua somministrazione in contesti chemioterapici e di stimolazione dell’appetito nei malati di AIDS è fondamentale nella riduzione del dolore e degli effetti collaterali legati alla composizione chimica dei farmaci in uso nel trattamento di queste patologie terminali. Insomma, curarsi con la cannabis è lecito e sembra sia anche efficace, ma detenerla non lo è. Oltre all’aspetto etico e biomedico della sostanza, la ragion d’essere di questa manifestazione è infatti l’antiproibizionismo. “ Imporre o proibire uno stile di vita è una violazione della libertà individuale – puntualizza Paolo Crocchiolo, fondatore del Forum Droghe e rappresentante del comitato scientifico dell’Associazione Cannabis Terapeutica – lo Stato può sconsigliare determinati comportamenti ma non ha il diritto di reprimerli o proibirli, a meno che tale comportamento non danneggi terzi. Sulle sigarette c’è scritto che il fumo uccide ma il fumatore ha libera scelta di decidere come farsi del male; lo stesso vale per l’alcool. In Europa l’hanno capito, qui da noi, dove paradossalmente ci si mette d’accordo un po’ su tutto, la strada è ancora lunga”. E’ già qualche anno che i nostri cugini d’oltralpe stanno modificando la loro legislatura secondo il principio della tolleranza e della riduzione del danno, quest’ultima intesa come lotta al mercato nero delle mafie e come garanzia di qualità per il consumatore. “Se proprio devono fumare, che almeno fumino bene” ironizza Emanuel Kotzjahn, redattore della rivista berlinese Hanf Journal, free press dedicato ai temi cari all’antiproibizionismo e alla coltivazione di marijuana. In Germania la produzione all’ingrosso è stata bloccata nel 1998 ma da allora abbiamo avuto notevoli risultati nella battaglia con gli spacciatori. Se prima i test sulla sostanza indicavano “tagli” di vetro, plastica e piombo, ora la canapa è pressochè totalmente naturale. In Svizzera, come in Austria, nel Lussemburgo come in Polonia, per non parlare della tollerantissima Olanda, la coltivazione domestica della canapa è permessa e i limiti di possesso sono almeno 5 volte maggiori rispetto a quelli sanzionabili in Italia. A livello internazionale però la sorpresa più grande è la Repubblica Ceca: fino al 1989 non sapevano nemmeno cosa fosse la cannabis, oggi che la coltivazione è legale e il consumo è tollerato la Cechia è una delle più grandi produttrici europee. Tornando in patria, alla tre giorni di Bologna c’è però stato un grande assente. Il firmatario della legge sulle droghe, quella che per intenderci mette sullo stesso piano droghe pesanti e leggere, e Sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi era stato invitato a presenziare al dibattito sulle conseguenze della sua legge previsto per domenica, ma ha declinato tuonando: “ Introdurrò strumenti normativi acchè manifestazioni di questo tipo non si ripetano mai più”. Dello stesso avviso la capogruppo dell’Udc a Bologna, la consigliera Silvia Noè, che mercoledì ha presentato in giunta un’interrogazione rigurdante la leicità del convegno ecotecnologico paventando la possibilità di portare il discorso in Parlamento. Dalla sua, il sindaco Cofferati non si scompone “In questi tre anni non ci sono mai stati problemi, i residenti non si sono lamentati e anche le forze di polizia presenti in loco non hanno riscontrato situazioni che giustificassero un intervento diretto”. Un po’ come Pilato, se ne lava le mani. Se le sono già lavate invece lo stesso Giovanardi e il neopresidente della Camera Fini: con la loro legge il numero di arresti per detenzione e spaccio di cannabinoidi è aumentato del 64% , ma a loro basta il numero, il dato, la cifra. Ad Alberto Mercuriali, un ventottenne di Castrocaro Terme, è invece bastato ricevere il foglio di notifica per la detenzione di una modica quantità di hashish per scrivere una laconica lettera di scuse e suicidarsi con il gas di scarico della propria auto. E’ successo un anno fa, i giornali lo avevano dipinto con un tossico criminale e lui non c’è stato, ha preferito togliersi la vita piuttosto che affrontare un’esistenza da “segnato”. In questa Italia al rovescio si sbandiera la tolleranza zero, che però poi la tolleranza sia applicata a ottuagenari senatori cocainomani e lo zero a ventenni imberbi e incensurati, è un altro paio di maniche.
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Farmaci cannabinoidi e sclerosi multipla



Italia. Video: Farmaci cannabinoidi e sclerosi multipla


TABACCO: ADUC, AIUTI ALL'INDUSTRIA, UNO SCANDALO DI IPOCRISIA.

(AGI) - Firenze, 20 mag -
Il via libera dell'Europarlamento agli aiuti al tabacco fino al 2012 e' uno scandalo di ipocrisia. E' quanto rileva Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc, secondo cui "mentre si continua a combattere una guerra a suon di carcere per chi coltiva qualche piantina di marijuana in casa propria, si e' deciso di incentivare la produzione di una sostanza che uccide 4 milioni di persone ogni anno nel mondo. Molte, ma molte di piu' di tutte le droghe proibite messe insieme, dalla cocaina all'eroina, dalla cannabis all'ecstasy. Basti pensare che, secondo le statistiche dell'Organizzazione mondiale della Sanita' e del Ministero della Salute italiano, i morti per cannabis sono di media 0 (zero) l'anno. Siamo convinti che la proibizione sia la strada sbagliata, anche per il tabacco, il cui monopolio andrebbe alle narcomafie come gia' oggi accade per le sostanze proibite. Ma incentivarne la produzione con i denari dei cittadini europei e' davvero troppo. I costi ricadranno non solo sui lavoratori di tabacco nei Paesi extraeuropei, costretti a competere in un mercato drogato dai finanziamenti pubblici, ma anche sulle tasche dei cittadini, visto che gli effetti del tabacco sulla salute costituiscono oggi uno dei costi piu' elevati per i sistemi sanitari nazionali. La politica sulle droghe, legali e non, conclude Moretti - e' ormai un'offesa alla ragione, alla scienza, ai Paesi piu' poveri, al libero mercato e a milioni di consumatori il cui unico crimine e' quello di divenire dipendenti da una sostanza piuttosto che di un'altra".
(AGI)

Canada. Studio: per adulti benestanti e colti, fumare marijuana e' come bere un bicchiere di vino


La normalità del fumo, di quel senso di leggerezza e di distensione che procura la marijuana: è quanto l’immaginario collettivo ha bisogno di riscoprire e che invece luoghi comuni e mass media non colgono o non voglio cogliere. La iUniversity of Alberta e l’università di Calgary hanno condotto uno studio, pubblicato sul numero corrente della rivista scientifica Substance Use and Misuse, su persone di classe adagiata (“middle-class”), dimostrando che fumare è un atto normale tra gente normale, anche fra coloro con un alto grado di istruzione.Bisognerebbe far capire, concludono i ricercatori, a chi non fuma che chi fuma in genere lo fa per ritrovare un po’ di relax , magari mentre prepara la cena, dopo una pesante giornata di lavoro: un po’ di maria aiuta a socializzare e a essere più simpatici. Lo studio è stato focalizzato per lo più su ceto medio e colletti bianchi del settore sanitario, dei servizi sociali, della comunicazione e dell’industria. "Purtroppo c’è da combattere l’immagine che il cinema dà del consumatore standard di marijuana, che è sempre un tipo totalmente di fuori di testa”, afferma il prof. Geraint Osborne, secondo il quale “in ogni caso stiamo andando sulla strada della depenalizzazione e della legalizzazione, con un importante ritorno fiscale per lo Stato”. Tra gli interpellati, quelli che fanno parte del ceto medio si considerano consumatori responsabili e coscienziosi delle droghe leggere, che costituiscono un fenomeno sempre più benaccetto nella società canadese, dove il 53% è favorevole alla legalizzazione della marijuana.Il Fraser Institute calcola che la marijuana -più esattamente l’indotto del mercato della marijuana, che comprende tutti i gadget e gli accessori- fattura 5,7 miliardi di dollari, realizzando un mercato che è secondo solamente a quello edilizio.

Gli straordinari effetti della marijuana su un malato di sclerosi multipla


Gli straordinari effetti della marijuana su un malato di sclerosi multipla.


Affetto da sclerosi multipla, Tony Whiters, 64 anni, sarà eternamente grato ad una coppia di amici che, per primi, gli hanno procurato della marijuana. Lo riporta il quotidiano Derby Telegraph. Lasciando sbalorditi i medici, Whiters, grazie alla sostanza, è tornato ad avere un maggiore controllo del proprio corpo, fino a rialzarsi dalla sedia a rotelle. La spiegazione scientifica c’è: la cannabis innanzitutto riduce drasticamente gli spasmi muscolari e il dolore. Paul Gates, direttore della Derby MS Society, trova questa esperienza “molto incoraggiante. Tony non era più nemmeno in grado di dormire”.Soltanto quando ha assunto un po’ di cannabis, per un paio di settimane, Withers ha iniziato ad avvertire la differenza: “i miei attacchi di dolore più acuto si sono fatti sempre più rari. Sono persino riuscito a stare sulle mie gambe. Ma quando ho smesso di assumerli, le mie condizioni sono peggiorate di nuovo molto velocemente”. Margaret Philips, il medico che ha seguito questo caso, afferma dal suo ruolo di consulente di medicina riabilitativa al Derby City Hospital: “se lo studio dimostra i benefici per le persone affette da sclerosi multipla, allora va analizzato molto attentamente”.

Australia. L'esperto: la cannabis sia venduta negli uffici postali

Australia. L'esperto: la cannabis sia venduta negli uffici postali
Erik Jensen

La cannabis dovrebbe essere venduta legalmente negli uffici postali, in confezioni che mettano in guardia contro i suoi effetti. Lo chiede il direttore della principale clinica di disintossicazione di Sydney. Alex Wodak, responsabile dei servizi alcol e droga presso il St Vincent's Hospital, ha detto che l’esperienza della proibizione negli Stati Uniti e l'esperienza dell'industria del tabacco lo hanno convinto che la cannabis sostituira’ il consumo di sigarette nel corso del prossimo decennio. "Il principio generale e’ che non si puo' continuare a dare ai criminali e ai poliziotti corrotti il monopolio della vendita di una sostanza che presto sara’ consumata piu’ del tabacco". "Non voglio vedere la produzione della cannabis cadere nelle mani delle aziende produttrici di tabacco o intraprendenti uomini d'affari. Mi piacerebbe che tutto fosse gestito invece da uomini d'affari australiani incapaci, come ad esempio quelli del servizio postale Australia Post, che sembra avere tanto successo nel perdere clienti." ‘In termini generali, tra i dirigenti medici, i professori, i ricercatori, gli esperti della materia, posso dirvi che c'e’ un forte consenso a porre fine alla distribuzione monopolistica della cannabis, oggi in mano a criminali e funzionari corrotti. Ma i medici probabilmente hanno pareri diversi che rispecchiano quelli della popolazione." Per Wodak la sua proposta, se implementata, contribuirebbe ad una diminuzione del consumo di cannabis, cosi' come e' accaduto ad Amsterdam, dove la vendita e’ legale, ed a San Francisco. L'Australia Post sarebbe ideale per la distribuzione, spiega l’esperto, in quanto ha filiali diffuse in tutto il Paese e vi sarebbe un forte controllo sulla vendita. "Cio’ che dico e’ pro-cannabis, ma non e' anti-cannabis. Si tratta di ridurre il danno da cannabis, tra cui la forte corruzione della polizia’.

Cannabis. L'Olanda chiede di legalizzarla. L'Italia vieta di coltivarla personalmente.

Cannabis. L'Olanda chiede di legalizzarla. L'Italia vieta di coltivarla personalmente.

Cannabis. L'Olanda chiede di legalizzarla. L'Italia vieta di coltivarla personalmente.Primo MastrantoniIl presidente del sindacato di polizia olandese NPB, Hans van Duijin, ha dichiarato che la lotta alla cannabis e' inutile, in quanto provoca solamente un maggior numero di atti criminali. Per questo auspica la legalizzazione delle droghe leggere. Inoltre, vorrebbe che i tossicodipendenti di lunga data fossero in grado di assumere le droghe sotto controllo medico. "Queste sono le uniche strategie in grado di combattere il crimine connesso alle droghe. Le forze di polizia sono costrette ad occuparsi di questi crimini invece di occuparsi di quelli piu' gravi", aggiungendo che molti poliziotti condividono questa idea.Per Hans van Duijin, i politici sono riluttanti all'idea di legalizzare le droghe leggere a causa delle pressioni a livello internazionale. Per questo, conclude van Duijin, preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia.In Italia arriva la sentenza delle sezioni penali unite della Cassazione, secondo cui chi coltiva anche una sola piantina di cannabis per uso personale deve finire in carcere. La coltivazione, per uso personale, potrebbe spezzare il cerchio che lega il consumatore al fornitore. Ricordiamo che a fronte di oltre 4 milioni di morti ogni anno nel mondo per tabagismo, la cannabis non ha causato un solo decesso dimostrabile.Quando la ragione va a farsi benedire!

***L'Angolo della cucina. Ricette*** Buon Apetito***

Farina di semi
Lavare ripetutamente i semi scegliendo solo quelli che galleggiano. Tostarli, una volta asciutti, nel forno a temperatura bassa per circa 10 minuti. Lasciarli raffreddare e macinare finemente.
L'uso è lo stesso delle normali farine in commercio.
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Besciamella fusella
Ingredienti
40 g di burro
2 cucchiai di farina
400 cc di latte fresco
(A scelta cipolla)
sale e pepe q.b.
noce moscata
5 - 8 g di hashish

Preparazione
Polverizzare l'hashish e rosolarlo nel burro per cinque minuti. Poi aggiungere la cipolla senza dorarla e versare lentamente la farina mescolando continuamente perchй non si formino i grumi.
A fuoco molto basso aggiungere il latte precedentemente bollito e continuare a mescolare per altri 5 - 10 minuti fino a raggiungere la consistenza desiderata. Aggiungere infine sale, pepe e noce moscata grattugiata a proprio piacimento e lasciar riposare qualche minuto.
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Erba dorata
Ingredienti
erba
burro o olio
Preparazione
Per quello che riguarda le quantitа regolarsi sapendo che per ottenere un buon effetto è necessario utilizzare quantitа di materiale dalle 3 alle 5 volte superiore di quello necessario per ottenere il medesimo effetto fumando. Pulire 1'erba dai semi e dai rametti; spezzettarla il più finemente possibile e metterla in una padella appena un po' unta di olio o di burro. Il materiale deve essere steso uniformemente su tutto il fondo della padella, e non deve essere troppo sottile. Scaldare a fuoco moderato e mescolare fino a quando 1'erba si sia dorata (senza bruciarla!). Quando fuma leggermente, 1'erba è pronta. Il tempo di cottura puт variare a seconda della quantitа; normalmente non supera i 5-10 minuti. Con questo preparato potrete confezionare quelle vivande che non devono subire ulteriore cottura come insalate, bibite, frullati, ecc.
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Burro verde
Ingredienti
5 - 8 g erba
50 g burro
Preparazione
Fare sciogliere il burro a bagnomaria in un pentolino aggiungendo l'erba precedentemente sminuzzata. Cuocere molto lentamente amalgamando il tutto. Portare avanti la cottura finchè il burro non abbia assunto un colore verdastro omogeneo. Filtrare il preparato con un colino molto fine. Infine raffreddarlo in frigorifero rigirandolo su se stesso ogni 5 minuti finchè non si sia completamente solidificato.
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Focaccia floreale
Ingredienti per quattro persone
400 g di farina
Ѕ cubetto di lievito
4-5 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale q.b.
rosmarino
2-3 g di canapa
Preparazione dell’impasto
Stemperare il lievito in un bicchiere di acqua calda per almeno cinque minuti finchй non sia perfettamente sciolto. Amalgamare in una terrina l’olio il sale lo lievito e un po’ d’acqua calda.
Aggiungere la farina e lavorare l’impasto vigorosamente aggiungendo acqua tiepida fino a raggiungere la consistenza desiderata. Lasciare riposare l’impasto per alcune ore,coperto e al riparo da correnti d’aria che potrebbero seccarlo troppo.

Preparazione delle focaccine
Formare quattro panetti e stenderli dentro una teglia precedentemente unta. Spennellare le focaccine ottenute con olio d’oliva, cospargerle di sale e aggiungere il rosmarino. Infornare a 220° per 15-20 minuti e farcire con l’erba dorata (preparati base).
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Granchi in insalata
Ingredienti:
400 g di polpa di granchio
1 sedano
1 testa di lattuga
1 scatola cuori di palma
2 uova sode
succo di limone q.b.
sale e pepe q.b.
2 - 3 g erba d'orata (preparati base)
Preparazione
Lavare e scolare la lattuga e crearne un vassoio all'interno di un piatto fondo. Lavere il sedano e tagliarlo a cubetti, spezzettare la polpa di granchio e affettare i cuori di palma. Mescolare il tutto aggiungendo l'erba dorata e condendo con olio extra vergine di oliva, sale, pepe e limone.
Infine disporre sul letto di lattuga e decorare con le uova sode.
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Insalata Russa
Ingredienti per la maionese
2 tuorli d’uovo
1 uovo intero
olio d’oliva
sale q.b.
Ѕ limone
Ingredienti per l'insalata
150 g di piselli
2 carote
3 patate
2-3 g di marijuana
Preparazione della maionese
Togliere le uova dal frigo almeno un'ora prima di preparare la salsa. Riunire in una terrina i tuorli, l'uovo intero e un pizzico di sale. Frullare fino ad ottenere un emulsione perfetta e un po' gonfia.
Cominciare ad aggiungere l'olio poco per volta fino a raggiungere la consistenza di vostro gradimento. Unire ancora il succo di limone e, se necessario, del sale. Se la maionese dovesse impazzire (non si produce la perfetta emulsione), riprovate a seguire la stessa procedura sostituendo l'olio con la maionese impazzita.

Preparazione dell'insalata
Sbollentare le verdure in acqua salata facendo attenzione ai diversi tempi di cottura. Scolare le verdure e una volta raffreddate tagliarle a cubetti. Mescolare le verdure così preparate con la maionese mescolando con una certa delicatezza. Infine aggiungere l’erba dorata (preparati base) e lasciare a riposare in frigo per mezz’ora circa. Buon appetito!!
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Salsa di semi di CanapaDa Economia del cittadino in villa (cap. II), Vincenzo Tanara, Bologna, 1644.

1/2 chilo di semi di Canapa 1/2 chilo di mandorle pelate Pane Brodo magro Zucchero
Pulire, pelare e cuocere i semi di Canapa; Pelare le mandorle. Pestare il tutto. Aggiungere pane inzuppato di brodo magro, mescolare e pestare di nuovo. Setacciare l'impasto per eliminare le bucce dei semi. Diluire con acqua e zucchero. Servire con carne lessa.
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Riso del gamberetto allegro
Ingredienti per due persone:
1/2 kg. di gamberetti crudi
1/2 cipolla affettata
3 cucchiai di farina
1 o 2 cucchiaini di curry
3/4 di cucchiaio di zucchero
un pizzico di zenzero
1 tazza di latte
1/2 tazza di brodo di soia o di pollo
1/2 cucchiaino di succo di limone
2 banane medie
riso per due persone
sale e burro quanto basta
1/2 tazza d'erba
Preparazione
Preparate a parte il riso lessandolo,al dente, nel modo che preferite. Lessate poi, in una casseruola di acqua bollente, i gamberetti per 15-20 minuti (a seconda della loro grandezza) e puliteli conservando solo la polpa bianca interna.In un altro pentolino fate imbiondire in un po' di burro la cipolla; quando comincerа a colorarsi aggiungete lentamente la farina, il curry, lo zucchero, lo zenzero e l'erba tritata finemente. Aggiungete infine il latte e il brodo e lasciate cuocere a fuoco basso mescolando in continuazione per evitare la formazione di grumi; quando il composto comincia ad addensarsi, aggiungete il sale, il limone, e infine i gamberetti. Lasciate sul fuoco ancora
pochi minuti per riscaldare e amalgamare tutto. A parte in una padella sciogliete del burro e fate dorare le banane tagliate a fettine. Mettete nei piatti il riso caldo lessato,guarnite con le banane e infine coprite il tutto con la crema di curry e gamberi
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Risotto alla marijuanese
Ingredienti:
300 g di riso
50 g di burro
2 bustine di zafferano
2 cucchiai di panna
1 cipolla
2 - 5 g di erba
Preparazione
Sciogliere 40 grammi di burro ed unire la cipolla tritata e la marijuana lasciondo soffriggere per qualche minuto senza far alzare troppo la temperatura. Aggiungere il riso e quando dorato aggiungere acqua o brodo quanto basta e sciogliere lo zafferrano. Continuare a cuocere aggiungendo acqua se necessario. Pochi minuti prima di spegnere il gas aggiungere la panna ed eventualmente del pepe e del formaggio grattugiato a piacere.
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Minestra di semi di Canapa (per 12 persone)Dall' Epulario, Venezia, XVII secolo.
7 etti di semi di Canapa 7 etti di mandorle bianche 4 etti di zucchero Mollica di pane Brodo vegetale a scelta di carne o di pollo Zafferano
Pulire i semi di Canapa e farli bollire in acqua finchй non si cominciano ad aprire. Pulire e pestare le mandorle. Pestare ed amalgamare il tutto con la mollica di pane e il brodo. Setacciare l'impasto e poi cuocere a fuoco lento, mescolando continuamente, fino all'ebollizione. Aggiungere lo zucchero, lo zafferano e un po' d'acqua.
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Zuppa di cipolleDa "Calendario THC"
4/6 cipolle affettate finemente 15/30 grammi di marijuana ben sminuzzata
4 cucchiai di farina un po' di vino o brandy un po' di panna un po' di parmigiano grattugiato paprika dill weed una tazza d'acqua
Soffrigete la cipolla in abbondante olio o burro. Prima che le cipolle prendano colore aggiungete la marijuana e finite di soffriggere. Levate la padella dal fuoco, spolveratevi sopra la farina e mescolate. Coprite con un coperchio, rimettete sul fuoco per cinque minuti e mescolate ogni tanto. Nel frattempo avrete fatto scaldare l'acqua a cui aggiungerete le cipolle. Ripassate un po' dell'acqua nella padella per recuperare bene tutti i residui e aggiungete il resto.
Ricordate che i grassi che galleggiano sulla superficie del liquido contengono gran parte della sostanza attiva. Aggiungete condimenti a vostro gusto, fate bollire per 30 minuti, e quindi aggiungete vino o brandy. Servite la zuppa guarnita con panna, parmigiano e paprika. Mescolate bene in modo che ognuno riceva la stessa quantitа di zuppa dalla cima e dal fondo della pentola ( gli olii contenenti il THC tendono a galleggiare). La presenza della panna nella ricetta aggiunge grassi che, come l'alcool, aiutano l'assimilazione. A scelta Potete variare la ricetta con funghi, asparagi o altro, da sostituire o aggiungere alla cipolla
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Tortillas alla Pancho Villa
Ingredienti per 6 tortillas:
3 uova
3 cucchiai di latte
3 di farina
un pizzi cotto di sale
Ingredienti per il ripieno:
3 etti di manzo tritato
1/2 cipolla media
1 spicchio di aglio
sale
pepe
a scelta grasso di pancetta per friggere
4-5 grammi di fiori di canapa
Preparazione delle tortillas
Sbattete le uova, mischiate il latte e la farina stando attenti che non si formino grumi; unite poi un pizzico di sale. Le dosi che abbiamo indicate bastano per quattro tortillas; le preparerete sciogliendo il burro in una padella a fondo antiaderente e procedendo come per le crйpes e cioè versando una mestolata di impasto alla volta, che farete cuocere ruotando e inclinando la pentola fino a quando la frittella non sarа dorata su entrambe i lati; otterrete così delle frittatine (appunto le tortillas) che metterete ad asciugare su di un foglio di carta assorbente.

Preparazione del ripieno
Nel frattempo, in un'altra padella fatte soffriggere un po' di burro o di olio, la cipolla, l'aglio triturato e infine l'erba sempre tenendo il fuoco basso; dopo pochi minuti aggiungete la carne, cuocetela bene, innaffiandola, se volete, con un pт di vino bianco che farete evaporare. Friggete nel grasso della pancetta le tortillas, finchй non saranno ben croccanti. Riempite ciascuna tortilla con una parte del composto di carne ed erba e ripiegatela a forma di cannellone. Poneteli in una teglia imburrata e cuoceteli a forno caldo (180° C) fino a che non assumeranno un colorito marroncino dorato. Servitele calde su di un piatto con foglie di lattuga e guarnite con fette di
pomodori, cipolla, cetriolo e/o pezzi di ?, pomodori, cipolla, cetriolo e/o pezzi di formaggio tipo pecorino o caciotta.
E’ consigliabile gustare questo piatto sorseggiando TEQUILA
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Fagioli e pancetta alla Maria
(Per 3 persone)
1/2 Kg di fagioli secchi 200 grammi di pancetta, tagliata a dadi0,4 litri di vino rosso peperoncino o paprika a piacere1 spicchio d'aglio 1 tazza di ganja triturata1/2 tazza di a scelta a scelta funghi sale
Lascia i fagioli in ammollo per una notte. Falli quindi bollire per mezz'ora, aggiungendo se necessario acqua per mantenerli coperti. Aggiungi quindi tutti gli altri ingredienti e continua a far bollire fino a completa cottura.
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Polpette
500 grammi di carne macinata o misto di verdure stufate 1/4 di tazza di cipolle spezzettate1 tazza di zuppa di funghi (tritati) 1/4 di tazza di pan grattato3 cucchiai di marijuana eventuali salsine
Mescola gli ingredienti e forma delle polpettine, che farai dorare in una pentola con poco olio. Cucina con la zuppa di funghi e un poco d'acqua per una mezz'ora
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Polpettone
1 cipolla 500 grammi di pelati1/2 tazza di maria spezzettata 1 Kg di macinato di vitello1 uovo Pan grattato (50 - 200 g)
Soffriggi la cipolla e poi incorpora tutti gli ingredienti. Forma un polpettone e cucina un'ora in forno a 175 °C. Per circa 6 persone.
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Uova in Trip Da Cannabis n°1, gennaio 1997
Ingredienti per 4 persone - preparazione 30 minuti.
6 uova 30 g burro25 g farina 2 grosse cipolle1/2 l latte 50 g gruviera grattuggiato2 g canapa
noce moscata, sale, pepe
Assodate le uova, passatele sotto un getto di acqua fredda. Quando sono intiepidite sgusciatele e tagliatele a metа per lungo. Pelate le cipolle, tagliatele in due nel senso dell'altezza e poi a fette sottili. Scaldate il burro in una casseruola non troppo piccola, unite le cipolle e la canapatritata, fatele imbiondire mescolando spesso. Cospargete con la farina e fate prendere un po di colore, poco per volta incorporate il latte e lasciatelo addensare per 5 minuti. Condite con sale e pepe e guarnite con una grattuggiata di noce moscata. Acendete il grill del forno. Versate un po' della salsa contenente le cipolle sul fondo di una pirofila, accomodatevi sopra le mezze uova sode e quindi copritele con il resto della salsa. Cospargete col formaggio grattuggiato e passate per 3 minuti sotto il grill del forno. Servite caldo.
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Ciambella alla banana
1/2 tazza di marijuana tritata finemente 125 g di burro250 g di zucchero 2 uova2 banane 500 g di farinalievito per dolci una presa di sale100 ml circa di latte (per dare la giusta consistenza)1 cucchiaino di succo di limone o aceto
Mescola il burro e lo zucchero, sbatti le uova ed aggiungile alla mistura. Separatamente amalgama le banane con il succo di limone e vesa con gli ingredienti. Infine incorpora la farina, il sale la maria e il lievito. Una volta che gli ingredienti si sono ben amalgamati versa in una teglia (se l'impasto è troppo denso aggiungi latte) e cucina in forno a 180 °C per 60 minuti circa
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Dolcetti di sesamo con ganja
75 g di semi di sesamo 3 cucchiai di mandorle1/4 di cucchiaino di noce moscata 1/4 di dazza di miele1/4 di cucchiaino di cannella 8 g di ganja
Tosta la maria senza bruciarla e poi polverizzala. Mescolala con gli altri ingredienti e scalda a fuoco basso, aggiungendo se necessario un po' di burro e sale. Forma delle palline con la mistura raffreddata e arrotolale nei semi di sesamo.
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Mele cotte Da Ajoblanco Especial n°1, primavera
4 mele senza torsolo 1/2 tazza di zucchero di canna 1/4 tazza d'acqua 4 ciliege 1/3 tazza di Canapa tritata 2 cucchiai di cannella
Polverizzare la Canapa con un frullatore, poi mescolarla con lo zucchero e l'acqua fino ad ottenere una pastella. Riempire la mela con la pastella, cospargerla di cannella e decorare con una ciliegia. Cuocere in forno per 25 minuti a 350 gradi.
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TORTA DI CIOCCOLATO (special cake)
Ingredienti:
·250g di farina
·250g di zucchero
·40g di cacao
·60g di burro
·150g di latte
·5-6 g di hashish
·1 pizzico di sale
·12g di lievito in polvere per dolci
·1 uovo
·mezzo bicchiere di liquore
·una stecca di cannella
Preparazione: Mescolate il latte con la farina e il cacao,unitevi l’uovo sbattuto in precedenza. Sciogliete il burro pian piano unendovi la polvere d’hashish,dopo unite il burro così composto con il resto dell’impasto. Unitevi lo zucchero,e in ultimo il liquore,il lievito e il sale. Infine unitevi la cannella.Imburrate uno stampo e versatevi il composto che deve cuocere a fuoco moderato.
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Yoghurt alla cannabis
Ponete in un cucchiaino un pezzetto di hashish (quanto basterebbe per una canna). Aggiungete una piccola quantità di olio d'oliva (non troppo!). Riscaldate il tutto con la fiamma di un accendino.Quando l'olio inizia a "bollire" diventerà più scuro: è il THC che passa in soluzione a dargli questo colore.Quando tutto l'hashish si sarà squagliato, lasciatelo raffreddare un po' e quindi miscelatelo con il vostro yoghurt preferito.Mettetevi comodi e aspettate! (Ricordate che l'effetto inizia a farsi sentire dopo circa 45 min, se l'assunzione è avvenuta a stomaco vuoto) …
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Semifreddo al Grand Marnier
3 tuorli di uova molto fresche
2 etti circa di mascarpone
2-3 cucchiai di miele
2-3 cucchiai di grand marnier
un pizzico di sale
2-3 grammi di hashish
1 noce di burro
Preparazione
Separate con cura i tuorli dal bianco e mescolateli con il mascarpone, aggiungete poi il sale ed il miele ed infine il grand marnier, lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto cremoso ed omogeneo.
Nel frattempo, in un padellino, a fuoco molto basso, sciogliete il burro e ci versate dentro l'hashish polverizzato finemente e lasciate scaldare per circa un minuto a fuoco basso e poi per un altro mezzo minuto circa a fiamma un po' più alta, sempre mescolando di tanto in tanto. Togliete dal fuoco, fate raffreddare un po' infine versate il burro con l'hashish nella crema di mascarpone (naturalmente se disponete di burro di cannabis potete evitare tutti questi preparativi aggiungendolo semplicemente al mascarpone); lavorate il composto, possibilmente con una frusta, finchй non sia
ben montato; versatelo infine a cucchiaiate in piccole tazzine che metterete in frigo per far rassodare la crema.
Servite dopo alcune ore, guarnendo, se volete, con ciliegine, mandorle tritate o cacao in polvere.
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Cannoli alla sicilijuana
Ingredienti per i cannoli
150 g di farina
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaio di miele
mezzo bicchiere di vino bianco
sale q.b.
olio
Ingredienti per il ripieno
50 g di burro
5-10 g di marijuana
100 g di ricotta
50 g di zucchero vanigliato
50 g di frutta candita mista
25 g di cioccolato fondente
Preparazione dei cannoli
Impastare la farina, lo zucchero, il miele, il vino bianco e un pizzico di sale. Lasciare riposare la pasta per circa 30 minuti. Stendere una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore, ritagliarne dei quadrati ed avvolgerli, cominciando da un angolo, attorno a cannelli di latta o di legno. Friggerli con lo stesso cannello nell’olio ben caldo, quasi fumante. Estrarli una volta dorati e lasciarli a colare dall’olio e a raffreddare

Preparazione del ripieno
Preparare il burro d’erba facendo fondere in una casseruola scaldata a bagnomaria il burro e il materiale tritato finemente. Mescolare in continuazione per almeno mezz’ora. Potete scegliere ora se passare il preparato con un colino spremendo per trarne quanto più burro possibile (si spreca un po’ di THC) o se incorporare il burro così com’è alla ricotta che avrete messo in una terrina.
Qualunque scelta facciate, mescolare il burro nella ricotta, aggiungere, sempre mescolando, lo zucchero e in successione i canditi e il cioccolato spezzettato. Il ripieno deve essere amalgamato perfettamente.
Riempire i cannoli con il composto e fate raffreddare in frigo.
I cannoli si possono comprare giа preparati per risparmiare tempo e fatica… naturalmente a scapito della qualitа!!
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Maconha
Ingredienti per 4 persone
200 g di farina
150 g di zucchero
60-70 g di burro
2 uova
1 bicchiere di caffè
sale q.b.
1/2 bustina di lievito per dolci
2 gr di hashish
Preparazione
Mettere in una terrina le uova e lo zucchero; a parte scaldare l'hashish nel burro per pochi minuti a fiamma bassa e amalgamare continuamente. Aspettate poi che il burro si raffreddi un po’ e versarlo nell’impasto di uova e zucchero. Aggiungere i1 sale, il caffè freddo e la farina setacciata. Lavorare l'impasto evitando di formare grumi e aggiungere per ultimo il lievito amalgamando bene. Travasare in uno stampo da forno imburrato e spolverato di farina. Infornare a 180° per circa 5 minuti, senza aprire il forno durante la cottura. Spegnere e lasciare raffreddare in forno per altri 5 minuti.
Guarnite le fette con panna montata
Tagliatele e non abbondate troppo con le dosi......…
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Torta dell'orto
(Per 3 persone)
3 uova1 kg di erbette (biete da taglio)100 gr di grana grattuggiatouna tazza di ganja triturata4 grosse cipolle di Tropeaun ciuffo di prezzemolo1 cucchiaio di foglie di maggiorana6 cucchiai di olio extra vergine4 cucchiai di pan grattatosalepepe.

Sbucciare le cipolle e affettatele finemente (tenetene da parte una manciata) e fate cuocere quelle rimaste in una padella con 2 cucchiai di olio e 5 di acqua su fuoco medio, mescolando, finchè saranno trasparenti, poi salatele e toglietele dalla padella. Nel frattempo lavate le erbette, tagliatele a listarelle, aggiungete la ganja, mettete il tutto nella padella delle cipolle con la sola acqua del lavaggio, salate il tutto, coprite e fate appassire a fiamma media. Scolatele dall'acqua di cottura , mescolate con le cipolle, le uova sbattute e il grana, pepate. Ungete di olio uno stampo rotondo di Ш 24 cm, rovesciatevi la preparazione, decorate con le cipolle crude tenute da parte, cospargete di pan grattato, maggiorana e prezzemolo tritati e condite con l'olio rimasto restato a filo. Cuocete in forno giа caldoa 180° per 30-35 minuti. Servite tiepido.
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Limoncello
Ingredienti
1 litro di alcool 95°
2 Kg di limone
700 g di zucchero
20 - 25 g di canapa
Preparazione
Macerare per 2 - 3 settimane la canapa nell'alcool puro. Ag giungere successivamente le bucce dei limoni, assicurandosi di pelare solo la parte gialla (il bianco rende il limoncello particolarmente amaro), e lasciare a riposo per 2 - 3 giorni.
Scaldare 2 litri di acqua facendoci sciogliere all'interno lo zucchero ed infine aggiungere il nostro alcool con erba e limone. Mescolare bene e lasciare riposare per alcuni giorni prima di filtrarlo e travasarlo in bottiglie di vetro trasparente. Servire freddo e gustare a piccole dosi.
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Bhang
2 tazze d'acqua 30 g di marijuana fresca (preferibilmente foglie e infiorescenze femminili) 4 tazze di latte caldo 2 cucchiai di mandorle pelate e sminuzzate 1/8 di cucchiaino di garam masala (miscela di cardamomo,chiodi di garofano, cumino e cannella tostati e tritati) 1/4 di cucchiaino di zenzero 1 tazza di zucchero 1/2 - 1 cucchiaino di acqua di rose (altrimenti aggiungere una rosa assieme alla maria e toglierla dopo l'infusione.)

Fai bollire l'acqua e versala in una teiera pulita. Aggiungi la maria pulita da semi e rametti e copri con un coperchio. Lascia in infusione per 7 minuti. Indi separa l'acqua con un filtro. Spremi tra le dita le foglie e i fiori per estrarne tutti i liquidi rimasti, che aggiungerai all'acqua d'infusione. Ponili quindi in un mortaio con due cucchiai di latte caldo e pesta il tutto. Raccogli la maria ed spremine fuori i liquidi. Ripeti questo processo fino a quando non avrai usato 1/2 tazza di latte (4 - 5 volte). Poi aggiungi le mandorle spezzettate nel mortaio e ripeti il precedente procedimento fino a quando non hai finito il latte. Nel mortaio dovrebbero rimanere solo fibre vegetali e una farina dovuta alle mandorle. Questo residuo può essere gettato. Raccogli assieme tutti i liquidi e incorpora il garam masala, l'eventuale latte rimasto, l'acqua di rose e lo zucchero. Da servire freddo. E' un procedimento un po' laborioso, ma il piatto è un offerta a Shiva.
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Thè Galattico
Da Manuale per la coltivazione della marijuana. Stampa alternativa, Viterbo, 1995.(Per 2 persone)
Portare ad ebollizione circa mezzo litro d'acqua, poi versate circa 2 grammi di marijuana, finemente tritata, lasciando bollire per qualche minuto. Spegnere il fuoco, coprire, attendere almeno dieciminuti, filtrare ed addolcire con un po' di miele. Si possono aggiungere fiori di gelsomino, oppure un pizzico di cannella.


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La Canapa come Cibo Cenni Stiorici:
Si insegna che Buddha mangiò solamente un seme di canapa per tre anni durante il suo periodo di ascetismo. Se il seme di canapa fu abbastanza buono per Buddha, dovrebbe essere buono abbastanza per noi. Ma come, e in quale forma? Oltre che nel cibo religioso dell´antica religione Shinto "asanomi", il seme di canapa non ha avuto una lunga e ricca storia di uso in quanto cibo come, ad esempio, la soia. Anche se la canapa esiste dal doppio del tempo rispetto alla soia, la dura corteccia esterna del seme non solo protegge la sua abbondanza di principi nutritivi, ma rende anche difficile il suo uso come cibo. Il cibo a base di canapa è in genere ricavato dal seme. E´ impossibile per questo seme contenere alcun THC, il componente psicoattivo della marijuana, che viene prodotto dalla cima fiorita della pianta femmina. I cibi di canapa sono ricchi in TLC, e non THC. Esistono persino ceppi di canapa con basso quantitativo di THC certificato, in Europa, per la produzione di fibra. Negli Stati Uniti ed in Canada, a differenza di altre parti del mondo, il seme di canapa deve essere reso incapace di crescere per essere legale. Naturalmente, produrre canapa priva di droga o seme di canapa senza il relativo permesso negli Stati Uniti diventa un crimine per la coltivazione della marijuana. Un recente articolo nella Rivista Legale del Colorado, Vol. 6, edizione 4, afferma che non è mai stata intenzione del Congresso di bandire la produzione di canapa, un bando che fu revocato durante la Seconda Guerra Mondiale. O come nelle parole dell´infame Harry J. Anslinger, il propugnatore leader del governo per la proibizione della marijuana: "Possono andare avanti e continuare a coltivare la canapa come hanno sempre fatto". L´articolo fa luce sulle molteplici vie legali usate per far terminare la proibizione della canapa.
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Non SI intene istigare i lettori a sperimentare le ricette quì trascritte, pertanto non si assume alcuna responsabilità circa l'uso che ne verrà fatto.Chi prova queste ricette deve essere a conoscenza dei fatti.

Olanda. Entrate fiscali per 400 milioni di euro grazie alla vendita di cannabis nei coffeeshop.


Olanda. Entrate fiscali per 400 milioni di euro grazie alla vendita di cannabis nei coffeeshop.

Helmut Henzel

Pomodori, cetrioli, marijuana. Sono i tre prodotti agricoli d'esportazione olandesi di maggior successo, e hanno una cosa in comune: vengono coltivati quasi esclusivamente nelle serre. Pomodori e cetrioli in maniera del tutto legale, le piantine di canapa per la marijuana no. L'anno scorso l'industria nazionale della cosiddetta droga leggera ha conseguito un fatturato di due miliardi di euro. Anche lo Stato ha incassato una bella cifra: i 700 coffeeshop legali hanno versato al Fisco circa 400 milioni di euro. Solo di imposte sulle entrate, sia ben chiaro, giacche' non devono pagare l'Iva, come ha rivelato il programma "Reporter" dell'emittente televisiva KRO. "Nederweit" -in gergo la cannabis da spinello- e' il principe dei prodotti d'esportazione, alla stregua appunto di pomodori e cetrioli.
I primi Paesi importatori sono Germania e Gran Bretagna, ha constatato il commissario di polizia Max Daniel. Secondo le sue stime, la maggior parte del "Nederweit" prodotto in Olanda, in pratica il 60%, viene venduto e consumato fuori dai confini nazionali, mentre il resto e' destinato ai consumatori olandesi attraverso i coffeeshop. I prezzi variano in base alla qualita'. Ad Amsterdam, dove la richiesta dei turisti stranieri e' maggiore, la marijuana costa piu' che a Rotterdam o a Utrecht. Da molte parti, la sostanza e' venduta a partire gia' da 6 euro al grammo e quella di qualita' inferiore anche a 4 euro. Per gli spacciatori tollerati nei coffeeshop e' un affare lucrativo, in quanto possono contare su margini di guadagno del 150-200%, una quota che il singolo venditore normale si sogna, con il suo 2-4%. Nessuna meraviglia, dunque, se i maggiori proprietari dei coffeeshop viaggiano in auto di lusso e si possono permettere grandi ville. Ma la loro e' una vita rischiosa. Devono garantirsi scorte di marijuana che vendono legalmente, ma che comprano illegalmente. E' il paradosso della trentennale politica olandese sulle droghe. Come dice la vulgata, la sostanza passa dalla porta principale al momento d'essere venduta, ma entra da quella di servizio quando viene comprata. In base alla legge attuale, nei coffeeshop una persona puo' acquistare al massimo 5 grammi di sostanza purche' si identifichi e dimostri d'aver compiuto 16 anni.
La coltivazione massiccia di canapa e' proibita. Ma e' talmente vantaggiosa che sono sempre piu' numerose le abitazioni dei quartieri "bene" trasformate in spazi coltivati a canapa. Sono dei nascondigli perfetti. Questa politica sostanzialmente schizofrenica ha fatto si' che negli ultimi decenni in Olanda sia cresciuta una mafia della droga, e ogni anno si registrano almeno cinque omicidi tra bande rivali. La resa dei conti per il possesso del territorio avviene spesso per strada, proprio come succede con la mafia in Italia: gli esecutori arrivano in motocicletta, sparano e scappano.
Si valuta che nei coffeeshop le vendite di marijuana arrivino a 265.000 chili l'anno. L'anno scorso la polizia ha distrutto quindici grosse piantagioni illegali di canapa coltivata in serra. Ogni volta che accade si produce un'impasse, ossia i coffeeshop restano sguarniti e i prezzi aumentano perche' la domanda supera l'offerta. Ma il pendolo torna presto a oscillare nell'altra direzione, grazie a chi procura in breve tempo gli innesti per le nuove piantine.
Sei anni fa, quando venne eletto per la prima volta capo del Governo, il cristianodemocratico Jan Peter Balkenende disse che avrebbe voluto chiudere tutti i coffeeshop. Ma finora non e' riuscito nel suo intento perche' in Olanda esiste un'agguerrita lobby a sostegno della vendita legale di marijuana. Tuttavia, nel frattempo l'approccio della politica dell'Aja e dei Comuni riguardo ai coffeeshop si e' irrigidito. Per esempio, questi locali devono trovarsi a una certa distanza dalle scuole, e vengono chiusi per decreto se c'e' la prova che vendono anche droghe pesanti come cocaina o eroina. E in effetti, negli ultimi anni il loro numero e' sceso da 1000 agli attuali 700.



Tratto da Die Presse (trad. di Rosa a Marca)

***Una Risorsa di Nome Canapa***

C'è un grosso ostacolo che si oppone alla ripresa su larga scala della coltivazione della canapa. Senza questo ostacolo il rilancio della canapa sarebbe forse gia' avvenuto, e noi potremmo gia' godere in larga misura dei benefici economici, occupazionali e ambientali di questa importante coltivazione.Certo, c'è il problema droga. Se non ci fosse questo problema chi si sarebbe mai sognato di proibire la coltivazione di questa pianta? Ma non è solo questo. La proibizione della marijuana potrebbe tranquillamente convivere con la coltivazione della canapa industriale. Quello che veramente ne intralcia il rilancio è l'eccessivo zelo (solo quello?) con cui questa pianta, a torto o a ragione, viene perseguitata.A torto o a ragione? Io non sono certo un esperto, anzi sono semplicemente l'ultimo arrivato. Fino a poco tempo fa non mi ero mai occupato di canapa ne' di droghe; inoltre la marijuana non l'ho mai fumata nemmeno per prova. Ma dopo aver capito che il problema droga è il principale ostacolo al rilancio di questa coltivazione, ho letto tutto quello che è possibile trovare sull'argomento. Rimango un non esperto. Ma anche così mi sembra che ci siano due punti fermi, ribaditi ormai da tante ricerche scientifiche che non possono essere piu' messi in discussione. Innanzitutto la marijuana non da' ne' dipendenza ne' assuefazione. In secondo luogo non provoca nessun tipo di danni fisici o psichici, nemmeno nei consumatori abituali (e tantomeno in quelli occasionali che sono il 90%). Vedi per esempio la autorevole relazione del prof. Bernard Roques (facolta' di farmacia dell'Universita' di Parigi) commissionata dal Ministero della Sanità francese.

(vedi Versione italiana del Rapporto Roques)

Non solo la canapa con alto tasso di THC non risulta pericolosa per la salute, ma anzi essa è una delle più importanti e utili piante medicinali. E le piante medicinali che hanno anche usi alimentari (semi di canapa) sono le cose piu' sicure che esistano sulla faccia della Terra. In ogni caso la sua supposta pericolosità è sempre assai inferiore a quella dell'alcool, del tabacco, della cocaina, dell'eroina e delle altre droghe sintetiche, dei barbiturici ecc..Ma allora per quale ragione si è creata una così grande opposizione ad una sostanza tanto innocua e per di più utile? A mio modesto parere il problema non può essere la sua molto improbabile tossicità. Altre sostanze, come per esempio i barbiturici, hanno una tossicità comprovata, danno una vera dipendenza ed hanno anche pesanti effetti psicoattivi (riducono la persona ad uno "zombi"). Eppure vengono prescritti e venduti nelle farmacie nonostante che proprio la marijuana li potrebbe sostituire senza alcun effetto collaterale. L'unico effetto collaterale è una blanda alterazione dello stato psichico che induce all'allegria – e questo è tutto -. Come mai la leggera euforia provocata da un paio di bicchieri di buon vino è considerata positivamente, mentre l'allegria indotta dalla marijuana no? Questo è quello che bisogna cercare di capire. La morale cattolica condanna – giustamente – l'ubriachezza, dato che chi si trova in quello stato perde completamente il controllo del proprio comportamento e può diventare violento e molto pericoloso per se' e per gli altri. Niente di tutto questo capita però con la marijuana. Le persone sotto l'effetto di questa droga non diventano irresponsabili, non perdono il controllo della situazione e diventano più tranquille e non più violente. In altri paesi diversi dal nostro gli effetti prodotti dalla marijuana sono considerati positivamente, e la pianta, anche in virtù delle sue proprietà medicinali, è considerata sacra. Ma è proprio qui forse la spiegazione di tutto: è una droga (in senso lato) che ancora non appartiene alla nostra cultura.Ci sono dei precedenti. Ci sono voluti due secoli prima che il tabacco fosse accettato dalla cultura europea. Il fumo del tabacco ha suscitato a suo tempo la stessa opposizione e le stesse condanne della marijuana. Anche il caffé, per quanto la cosa possa sembrare strana, ha suscitato per molto tempo un ostracismo analogo. E del resto c'è stato per tanto tempo un analogo atteggiamento negativo persino nei confronti di alcuni semplici alimenti provenienti dal nuovo mondo, in particolare verso la patata ed il pomodoro. Questi cibi sono stati adottati come normali alimenti solo molto tempo dopo la loro introduzione in Europa. Adesso è molto difficile immaginare la nostra esistenza senza le patate, i pomodori, il caffé o la cioccolata – chissà se qualcuno l'ha mai proibita – (mentre potremmo benissimo fare a meno del tabacco!). Ma bisogna ricordare che nel 1600 i danni del fumo di tabacco erano del tutto sconosciuti. Quindi non potevano essere questi i motivi di tanta ostilità.Anche l'opposizione alla marijuana ha qualcosa di "irrazionale", legato essenzialmente a fattori culturali piuttosto che ai suoi presunti pericoli o danni. È un dato di fatto ormai storico che la proibizione della marijuana del 1937 (la madre di tutte le proibizioni!) è stata giustificata con affermazioni che anche i più tenaci oppositori della marijuana considerano oggi infondate. Non solo non è vero, come si sosteneva allora, che la marijuana induce ad atti violenti e criminali. Al contrario essa rende le persone miti e tranquille, distende i nervi ed i muscoli e concilia il sonno... Eppure è stata proprio questa l'accusa che ha giustificato presso l'opinione pubblica la sua condanna. Ora non è più sostenuta da nessuno, ma c'è motivo di pensare che le nuove e spesso generiche accuse non siano meno infondate delle vecchie.Ma siamo in democrazia (W la democrazia!), e in democrazia tutte le opinioni sono rispettabili, anche quelle di chi è convinto che la marijuana sia una droga altrettanto (o addirittura più) pericolosa delle droghe vere, quelle pesanti. Tuttalpiù queste persone possono essere invitate ad informarsi meglio. E del resto non sono nemmeno queste opinioni il principale ostacolo alla coltivazione della canapa. Infatti anche se la canapa fumata fosse realmente pericolosa, dovrebbe comunque essere possibile coltivare le varietà ad uso industriale a basso tasso di THC dalle quali non si potrà mai ricavare alcuna droga. In realtà il vero ostacolo al rilancio della canapa è lo zelo eccessivo e fuori luogo che in molti casi mal si concilia proprio con lo scopo di limitare la diffusione della droga. Questo zelo insensato può ritardare la messa a frutto delle enormi potenzialità economiche ed ambientali della canapa.Per esempio cosa dire del limite dello 0,3% in THC, quando già l'1% sarebbe un buon limite di sicurezza? Ora, dopo che le varietà italiane sono state faticosamente costrette al di sotto di questo 0,3%, questo limite sta per essere portato allo 0,2%, mentre l'obiettivo finale è lo 0%. Il THC tende ad aumentare quando le piante sono in condizioni di stress, ed è quindi difficilissimo garantire limiti così bassi. Inoltre la resina contenente il THC serve alle piante per difendersi dai parassiti. Abbassare troppo questo limite può quindi comportare dei problemi. Infine è più difficile abbassare il livello del THC nelle piante dioiche rispetto a quelle monoiche. E le varietà italiane estremamente produttive che davano la fibra tessile migliore del mondo sono dioiche. Queste norme servono per contrastare la diffusione di una (presunta) droga, oppure a difendere dalla concorrenza gli interessi francesi? Ma possono i francesi impedire la coltivazione della canapa da fibra, quando loro non producono fibra tessile? E non è miope voler difendere con questi mezzi una produzione di 10.000 ettari quando sono ben altre le potenzialità di questa pianta? E che dire poi delle disposizioni che di fatto impediscono di fare il raccolto all'inizio della fioritura, quando è proprio nella resina dei fiori che si concentra il THC? In altre parole abbiamo delle piante che hanno in partenza un bassissimo tasso di THC, e se qualcuno volesse provare ad utilizzarle come droga (ma non ci riuscirebbe mai) dovrebbe provarci con i fiori. Se si fa il raccolto immediatamente prima della fioritura si elimina anche questa remota possibilità. Di nuovo. Serve per la lotta alla droga o per la guerra alla canapa italiana? Infatti per estrarre fibra di qualità tessile bisogna raccogliere la canapa esattamente in quel momento e non dopo.E che dire ancora del fatto che la coltivazione su vasta scala di canapa ad uso industriale renderebbe impossibile la coltivazione (clandestina) della canapa da droga, dato che ne provocherebbe la drastica riduzione del livello del THC? Delle due l'una: o l'ideologia della guerra alla marijuana ha accecato gli animi, oppure l'Italia, e non sarebbe la prima volta, è succube della politica di altri paesi, e trascura quindi i propri fondamentali interessi. Infine la CEE non può con una mano dare sussidi ai coltivatori di canapa e con l'altra fare di tutto per soffocare la stessa coltivazione al di fuori dei confini della Francia.È più che mai necessario quindi che la marijuana e la canapa industriale vengano tenute il più possibile separate. Si spera anche con la collaborazione di quelli che della marijuana sono convinti oppositori, dato che le importanti prospettive economiche ed ambientali della canapa dovrebbero riguardare tutti, e non meritano di essere penalizzate da prese di posizione ingiustificate o da una immotivata opposizione di principio.
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La Canapa:una risorsa pulita per un economia sostenibile

http://www.usidellacanapa.it/canapa/risorsa.html

**Legge Fini sulle droghe **

Due anni di crudeltà. Legge Fini sulle droghe

La scorsa settimana la polizia di Torino ha denunciato cinque ragazzi tra i 19 e i 21 anni per associazione a delinquere finalizzata alla violenza privata e a lesioni personali e per porto d'armi abusivo. I cinque sono accusati di avere organizzato ronde notturne per aggredire i tossicodipendenti che si avvicinavano al Parco Stura di Torino, noto alle cronache con il nome di 'Tossic Park' per il continuo spaccio di sostanze stupefacenti. I raid punitivi erano iniziati circa un anno fa in concomitanza con le proteste di alcuni abitanti del quartiere Barriera (sobillati da militanti di Lega ed AN) 'per l'incessante via vai di spacciatori e tossicodipendenti all'interno del parco' e i reparti di pronto soccorso degli ospedali cittadini avevano già registrato da tempo i frutti delle azioni dei giovani squadristi (con 'traumi fino a 60 giorni di prognosi, clavicole, mascelle, setti nasali rotti e molte altre lesioni di ogni genere'), ma la polizia si è decisa ad intervenire dopo che alcuni tranvieri hanno denunciato pubblicamente episodi di aggressione di cui erano stati testimoni alle fermata del tram della linea 4 e sui mezzi stessi nell'ultimo mese. Anche il Comune di Torino (che pure era stato avvisato del fenomeno delle ronde) ha pensato bene di non dire niente, forse perché è stato deciso che 'nella zona del cosiddetto Tossic Park, circa 60 ettari, si farà un campo di Golf'. Anche i magistrati sono stati comprensivi: dopo aver sequestrato nelle abitazioni dei 5 ragazzi mazze, bastoni e manganelli telescopici, questi sono stati denunciati a piede libero e così il giorno dopo uno degli squadristi ha avuto la possibilità di raccontare sulla prima pagina dell'edizione nazionale de La Stampa la sua lacrimevole storiellina da Libro Cuore di piccolo Giustiziere della Notte per vendicare la mamma presa a schiaffi da un malvagio tossico. Da parte sua, la Digos ha, però, escluso una matrice politica o ideologica del fenomeno, preferendo parlare di 'bullismo o parabullismo', anche se alcuni dei denunciati appartengono a gruppi 'ultra'' della Juventus vicini all'estrema destra e se tra il materiale a loro sequestrato c'erano anche dei volantini con scritte come 'Barriera Domina' su uno sfondo tricolore dalla grafica fascistissima.Non c'è da stupirsi che gli sprangatori abbiano incontrato tanta comprensione da parte di sbirri e giudici.'La guerra alla droga è feroce', ha scritto solo pochi mesi fa sulle colonne del quotidiano economico britannico Financial Times lo storico Matthew Engel, 'nessuna decisione di un moderno governo democratico ha mai causato tanta morte e miseria quanto le leggi che hanno escluso dalla legalità l'industria ricreazionale della droga' e hanno dato il via alla 'inefficace, insensata, ma comunque feroce Guerra alla Droga', che da sempre prende di mira persone che non hanno compiuto alcuna violenza nei confronti di altri, non hanno leso alcuna libertà o alcun bene altrui, ma che sono colpevoli di voler solamente ingerire, fumare, sniffare, iniettarsi sostanze proibite dalle leggi.Il 21 febbraio ha compiuto il suo secondo compleanno l'ultimo atto italiano di questa eterna War On Drugs, la Legge Fini. Era il 21 febbraio 2006, infatti, quando il Parlamento approvò la legge di riforma sulle tossicodipendenze, modificando in fase di conversione un decreto legge per assicurare il corretto svolgimento delle olimpiadi invernali di Torino. Con un vero e proprio colpo di mano legislativo le droghe leggere e le droghe pesanti (fino ad allora soggette a trattamenti differenti) vennero accorpate in un'unica tabella, vennero ripristinati dei quantitativi oltre i quali dalle sanzioni amministrative si passava direttamente alle sanzioni penali e vennero definite pene anche per la semplice detenzione di sostanze proibite, molto più alte (da sei a vent'anni di carcere) di quelle previste per reati come lo stupro e il tentato omicidio. In questo modo avrebbe avuto una legge sulle droghe pari a quelle di Cina, Cuba, Arabia Saudita, Vietnam, Iran e Corea del Nord che sono gli unici paesi al mondo ad equiparare droghe leggere e droghe pesanti e a prevedere per le droghe pene paragonabili a quelle per omicidio. La legge, comunque, venne firmata prontamente dall'allora Presidente della Repubblica Don Abbondio Ciampi, ma il programma elettorale dell'Unione, 'Per il bene dell'Italia,' per le elezioni che si sarebbero svolte da lì a poche settimane annunciava la riforma delle leggi sulla droga, promettendo l'abolizione di tutte le sanzioni (comprese quelle amministrative) e dichiarando che' il decreto legge del governo sulle tossicodipendenze deve essere abrogato'. Il 9 e 10 aprile 2006 si tengono le elezioni politiche, vince l'Unione e il Governo Prodi II si insedia il 17 maggio 2006 ed il programma dell'Unione diviene il 'Programma del Governo 2006-2011'. Le prime dichiarazioni del neo ministro della Solidarietà Sociale con delega sulle tossicodipendenze Paolo Ferrero lasciano credere che prestissimo la Legge Fini sarà abolita: 'stiamo lavorando per vedere quale può essere una forma rapida per sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi. E questo avverrà senz'altro entro l'anno'. I mesi passano. Il 3 novembre 2006 il ministro della Salute, Livia Turco, raddoppia per decreto le quantità massime di cannabis ad uso personale contenute nella legge Fini- Giovanardi (portandole da 0.5 a 1 grammo di principio attivo, vale a dire da 5 a 10 grammi di fumo, cioè meno di quello che secondo varie indagini viene acquistato come scorta dai consumatori abituali). In altre parole, si rischia di finire in carcere per spaccio solo se si è trovati con più di 1 grammo di principio attivo di cannabis. Non è proprio l'abrogazione della legge, ma qualcuno potrebbe risparmiarsi il carcere. Immediatamente, montata ad arte dai giornali scoppia la ' polemica' ed il 29 novembre in Senato, la commissione Sanità boccia il decreto Turco con un ordine del giorno presentato e votato da senatori dell'Unione, tra cui Anna Serafini (moglie di Piero Frassino). Mentre Ferrero continua ad 'annunciare' linee, indirizzi, e piani che non vengono presi sul serio da nessuno, il 21 marzo su ricorso del Codacons (associazione di consumatori, già nota per il sue isteriche campagne antitabacco) il Tar del Lazio annulla il decreto Turco. Si può di nuovo finire in carcere come spacciatori con quantità superiori a 0,5 grammi di principio attivo di cannabis. Turco e Ferrero annunciano il ricorso al Consiglio di Stato, ma nel giro di 24 ore il Governo ci ripensa e decide di non presentare ricorso. Ferrero spavaldo dichiara: 'Il governo non intende ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha annullato il decreto Turco sulla cannabis, ma annullerà il decreto del precedente governo che fissava le quantità massime di droga detenibili senza incorrere in sanzioni penali'. Le tabelle naturalmente non sono mai state abolite…Dopo alcuni mesi di silenzio sul tema, l'11 maggio 2007, la Turco annuncia test antidroga obbligatori per i lavoratori con lavori dei trasporti e apprezza l'idea del sindaco di Milano di offrire gratuitamente kit antidroga alle famiglie (che, peraltro, nella stragrande maggioranza dei casi rimangono per fortuna a marcire nelle farmacie comunali. Al mondo c'è sempre più buon senso di quel che si potrebbe credere). L'8 giugno, invece, annuncia: manderò i Nas con cani antidroga nelle scuole e dichiara che 'Bisogna solo mettersi d'accordo sul concetto di prevenzione, che secondo me non significa tolleranza, bensì dare educazione e regole, combattere lo spaccio in tutte le sue forme e garantire ambienti sani e sicuri ai nostri ragazzi'. Naturalmente, con la legge Fini-Giovanardi ancora in vigore, lo studente che viene pescato con più di 0.5 grammi di principio attivo di cannabis rischia di finire in carcere alla stregua di un narcotrafficante. Ferrero intanto continua a promettere a destra e a manca che la legge Fini sarà abrogata al più presto. Per l'esattezza, arriva a prometterlo per duecentosette volte dal giorno del suo insediamento (207 esatte, c'è chi s'è divertito a contarle…).Il 24 gennaio 2008 cade il Governo Prodi e finisce la legislatura e con lei la possibilità di una riforma parlamentare della legge sulle droghe. Come scrive il sito web droghe.aduc.it 'La legge Fini-Giovanardi assume ufficialmente il nome Fini-Giovanardi-Prodi'.Mentre i politicanti dell'Unione smentivano le loro promesse elettorali, in questi due anni gli effetti devastanti della Legge Fini si sono fatti sentire. Alla fine dell'anno scorso, un documento del Ministero dell'Interno e il Rapporto annuale dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona dell'Unione Europea hanno messo in rilievo quello che Umanità Nova ed alcuni siti antiproibizionisti denunciano da tempo: nel periodo di applicazione della Legge Fini in Italia c'è stato un forte aumento della diffusione delle droghe pesanti ed in particolare di eroina e cocaina che tra la fine del 2005 e la fine del 2007 hanno visto più che dimezzare i loro prezzi. 'La cocaina, grazie ai prezzi sempre più bassi, invade i locali notturni e le case' (dal rapporto del Ministero dell'Interno). La Legge Fini ha decretato di fatto quella separazione del mercato tra droghe e droghe pesanti (che prima venivano spesso anche spacciate in luoghi diversi) che in qualche modo costituiva un argine alla diffusione di eroina e cocaina. Inoltre, la legge 'Fini-Giovanardi' approvata all'insegna della tolleranza zero nei confronti del possesso e spaccio di stupefacenti, senza tante distinzioni tra droghe pesanti e leggere, ha come conseguenza la riduzione delle pene per chi detiene sostanze diverse come hashish e cocaina. Con queste motivazioni la Corte di Cassazione, in una sentenza depositata il 14 gennaio 2008, ha accolto un ricorso facendo notare come prima della riforma del 2006 la giurisprudenza si era assestata nel considerare che la detenzione a fini di spaccio di sostanze appartenenti a due tabelle di classificazione configurava un concorso di due reati e l'imputato avrebbe dovuto quindi rispondere di due delitti. «In sintesi - osserva la Corte - si sosteneva che il commercio illecito di 'droghe pesanti' recava in sé una maggiore offensività rispetto a quello di 'droghe leggere' ». Con la Legge Fini, invece, la detenzione a fini di commercio di qualsiasi droga ha la stessa efficacia lesiva dei beni tutelati dalla normativa «come reso evidente anche dalla unificazione del trattamento sanzionatorio ormai indifferenziato» e quindi spacciando insieme sostanze diverse si commette un unico reato.Se i narcotrafficanti gioiscono vedendo i loro guadagni aumentare, sono sempre più le persone che cadono vittima dell'isteria proibizionista. A gennaio, un rapporto del ministero dell'Interno che ha raccolto tutte le segnalazioni al prefetto, e le relative multe, di 'detentori per uso personale' dal 1991 al 2006 ha rivelato che nel periodo preso in considerazione i segnalati alle prefetture sono stati 516.427, mentre le segnalazioni fatte dalle forze dell'ordine sono arrivate a 653.377. Un'immensa schedatura di massa, la cui notizia è sta accolta dal silenzio generale dei media e dei politici e che dimostra quanto sia pericoloso per la libertà di tutti il proibizionismo sulle droghe.Le leggi antidroga, d'altronde, finora sono servite solo ad aumentare le sofferenze e se il loro obiettivo era quello di contrastare la diffusione delle sostanze proibite, sono state anche completamente fallimentari.

articolo tratto dal n. 7/2008 del settimanale anarchico Umanità Nova

***Una legge vergognosa***‏


I giovani dovranno imparare e alla svelta che con Fini e con questo governo non si scherza!

E’ però fin troppo facile presagire che questa operazione produrrà un vero disastro. Questo, principalmente per due motivi.Primo, perché abolendo volutamente la distinzione tra droghe leggere e pesanti, si mente ai cittadini negando di fatto i risultati di una considerevole mole di studi tossicologici compiuti al riguardo che indicano fuori da ogni dubbio l’assoluta irrilevanza degli effetti negativi sul fisico di marijuana e derivati. La tossicità complessiva della cannabis è una delle più basse fra sostanze medicinali e non. “se non c’è differenza, o se tale differenza è derisoria, come mi si dice, allora tanto vale provarle tutte, prendere quelle che mi capitano…” Ecco uno dei possibili e probabili ragionamenti implicati da questa legge e da questo tipo di comunicazione malata che molti giovani, tipicamente abbastanza noncuranti dei pericoli dell’illegalità, si sentiranno legittimati a fare.Secondo, perché quei consumatori, giovani e meno giovani, trovati in possesso di una modica quantità di stupefacenti leggeri ad uso personale verranno obbligati a seguire, se vogliono evitare la pena detentiva, un trattamento di tipo sanitario, anche se usano droga leggera innocua per la salute e priva di assuefazione (contrariamente all’alcol, per esempio) e anche se loro stessi non si ritengono affatto malati o bisognosi di cura. Come non notare la raggelante rassomiglianza tra codesto tipo di intervento e il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) che ha storicamente stigmatizzato e deteriorato prima a suon di elettrochoc e camicie di forza, poi di psicofarmaci, la condizione morale e psicologica di innumerevoli vittime?! Proviamo ora a considerare la questione da un altro punto di vista, quello degli addetti ai lavori. Che cosa dovrebbero ben dire psichiatri e psicologi ad un paziente, magari trenta o quarantenne, mandato loro dallo Stato contro la propria volontà e perché trovato in possesso di cannabis per uso personale? C’è purtroppo da scommettere che essi non si limiteranno a fargli la morale! Come le streghe ai tempi dell’inquisizione venivano prima forzate a confessare il loro stato di possessione ad opera del demonio e poi a pentirsi “sinceramente” nella speranza (spesso vana, purtroppo) di evitare il peggio (vale a dire il rogo), così il nuovo tossicomane di Fini verrà prima forzato a confessare il proprio stato di malattia e poi a pentirsi portando a termine “con sincerità” il “programma di recupero” (chimico, psicoterapeutico o di entrambi i tipi) nell’intento di evitare il peggio (cioè il carcere).La libertà di cura dovrebbe rappresentare, come asserisce giustamente Thomas Szasz, prof. di psichiatria all’Università di New York e membro dell’Associazione Europea di Psicoanalisi, uno dei principi cardini del liberismo e di uno stato sociale avanzato:“I due principi cardini del credo liberale consistono nell’affermazione del diritto di padronanza sul proprio corpo e sulla propria mente e la proibizione delle misure violenti. La persona che compera e assume droga – come la persona che rifiuta di assumere una droga che uno psichiatra vuole farle assumere – sta esercitando quel diritto elementare sulla padronanza del proprio corpo e della propria mente. La persona che compera droga non sta commettendo nessun atto di violenza. Ogni medico e ogni psichiatra che non ripudia esplicitamente queste nostre leggi sulla droga e partecipa al “trattamento” forzato dei “tossicomani” e dei “consumatori di droga” si rende colpevole di violazione dei diritti umani basilari riguardanti la libertà di uomini e donne.Invece, noi stiamo progressivamente assistendo a quello che non esiterei a chiamare una manipolazione degli individui da parte dello strapotere di un governo padrone dell’informazione. Lo psicanalista francese Jacques Alain Miller, uno dei più eminenti intellettuali a livello mondiale, ha coniato a tale proposito l’indovinata ma forte, allarmante espressione “igienismo autoritario”.La felicità in pastiglia portata avanti secondo una logica assoggettata alla tecnica chimica e terapeutica, che proibisce certe sostanze e ne prescrive altre in nome dell’efficienza e a vantaggio, si spera, del sistema… Tanto per fare un esempio, il Ritalin consta ben 2900 effetti collaterali ma è consigliato e somministrato ai bambini un po’ troppo agitati nelle scuole, per non parlare dell’effetto placebo dello Seroxat sui bambini depressi. L’innocua marijuana invece è ora severamente proibita e il suo consumo viene punito con una pena che va da uno a sei anni di carcere (o il “recupero forzato” in comunità).Pian piano, assistiamo ad una preoccupante ingerenza dello Stato Terapeutico (come lo chiama Szasz) nelle vicende intimi dei cittadini. Veramente non siamo distanti dai tetri scenari illustrati dai film di fantascienza alla Blade Runner dove i protagonisti si ritrovano a dovere combattere contro sistemi politici che tentano di governare, mediante il possesso dell’informazione e le tecnologie avanzate (chimiche e non), il loro destino.I migliori risultati nella lotta e nella prevenzione della tossicomania si hanno in paesi come la Olanda che da molti anni ha capito che la non distinzione è nemica dell’intelligenza e ha effetti controproducenti. La legalizzazione in Olanda della cannabis ha fatto registrare infatti un calo dei consumi dal 1976 al 1989 dal 3% al 2% per i ragazzi di 15/16 anni, e dal 10% al 6% per i ragazzi di 17/18 anni.Occorre avere il coraggio di dire a voce alta e chiara che questa legge è una vergogna e fa compiere un grande passo indietro al paese. Tale vergogna si accompagna purtroppo da un’altra rammaricante constatazione: soltanto timide manifestazioni di protesta e per lo più compiuti da organismi minori senza il sostegno dei grandi partiti politici del paese. Basta digitare “legge fini” sui motori di ricerca in internet per rendersene conto. Oggi, sembra che nessun organo politico o di informazione importante si sogni di discutere animatamente su punti che non comportano o che vanno contro il vantaggio economico, anche solo immaginario, della gente. La maggioranza parla di soldi, l’opposizione si accontenta di rispondere con la stessa moneta! E’ la débacle dei valori già denunciati molti anni or sono persino da film leggeri soltanto all’apparenza come Il maestro di Vigevano di Elio Petri con un Alberto Sordi curiosamente drammatico.Questa legge Fini è vergognosa non perché l’uso di stupefacenti vada incitato o protetto, ma per le ragioni esposte più sopra e che sono di ordine etico e politico.


Antoine FratiniPresidente dell’Associazione Europea di Psicoanalisi
http://www.aepsi.it1 -
Giancarlo Arnao, cannabis, uso e abuso, stampa alternativa 19932 - Thomas Szasz, Prendere le leggi sulle droghe seriamente, www.aepsi.it 2004 3 - Massimo Recalcati, strategie di controllo sulle vie della felicità, in Il Manifesta 21/02/20044 - Claudio Ajmone, Libertà e salute mentali in Babele N°23 20035 - Lo seroxat inefficace sui bambini, BBC news 02/03/20046 - Giancarlo Arnao, Op.cit.

**La scarsa informazione***


ULTIME SULLA MARIJUANA: NON NUOCE ALLA SALUTE

Secondo i dati scientifici la cannabis non produrrebbe conseguenze negative sull’organismo La scarsa informazione circa gli effetti degli stupefacenti ha portato in Italia all’adozione di politiche proibizioniste che non sono in linea con le direttive europee.

di Gilberto Corbellini

Quando una rivista medica di prestigio internazionale come «Lancet» pubblica uno studio riassuntivo su una qualsiasi pratica clinica o ipotesi medica, il giudizio espresso diventa quasi un dogma per i medici e per chi progetta la politica sanitaria. Orbene, il pregiudizio proibizionistico deve avere una forte presa psicologica se non ha mai avuto seguito la conclusione a cui arrivava un famoso studio basato su trent’anni di sperimentazioni e pubblicato appunto su «Lancet» nel 1995 per cui «fumare cannabis, anche a lungo, non è dannoso per la salute».A dicembre dello scorso anno, comunque, il Parlamento europeo ha votato una relazione sulla strategia 2005-2012 dell’Unione europea in materia di droghe, che chiede al Consiglio di non approvare il nuovo piano senza prima conoscere i risultati delle valutazioni delle politiche precedenti in termini di efficacia e di costi/benefici. Invita cioè a basare le politiche contro il consumo delle droghe su dati e valutazioni scientifici, dando la priorità alla salute delle persone che fanno uso di sostanze illecite, e promuovendo misure alternative al carcere per i consumatori. Propone inoltre di realizzare studi scientifici sulle potenzialità terapeutiche della cannabis, sulla distribuzione sotto controllo medico di eroina a scopi terapeutici e sui costi, in generale, delle politiche proibizioniste. Quella assunta dalla maggioranza del Parlamento europeo è una posizione ormai condivisa da tutti gli esperti, e che tiene conto di centinaia di analisi e rapporti.I fatti che giustificano questa posizione sono esposti con mirabile chiarezza nel libro di Zimmer e Morgan, finalmente disponibile anche in italiano, aggiornato dall’introduzione di Franco Corleone e da un saggio conclusivo di Grazia Zuffa. Tra i miti che vengono confutati vi è la tesi del fallimento dell’esperienza olandese. Tesi tornata alla ribalta perché gli olandesi si sono stancati di essere considerati nell’immaginario internazionale un «paradiso del fumo», e stanno pensando di impedire la vendita di droghe leggere agli stranieri nei 'coffeeshop'. In realtà, la politica e la legislazione olandese non punitiva non ha prodotto un aumento del consumo di cannabis, mentre mantiene ai livelli più bassi del mondo il consumo di droghe pesanti. Come al solito, l’Italia va in controtendenza. Il Parlamento sta per varare una legge sulla droga non meno antiscientifica e foriera di conseguenze dannose per i cittadini della legge sulla fecondazione assistita. Una legge che criminalizza milioni di persone, soprattutto ragazzi che ingenuamente pensano di socializzare meglio fumando un innocuo spinello. E che, al di là delle intenzioni, andrà a vantaggio dei narcotrafficanti, che vedranno incrementare i loro margini di guadagno. Mentre la società e le famiglie soffriranno la perdita nei labirinti della devianza di un gran numero di giovani, per i quali il contatto con le droghe leggere è nella stragrande maggioranza dei casi un’esperienza occasionale, che non produce alcun danno né li indirizza verso le droghe pesanti. Tutti i genitori davvero preoccupati per il rischio che i loro figli si perdano nel tunnel della droga, dovrebbero riflettere.Anche la storia può aiutare a capire il problema dell’abuso di droghe, contestualizzandolo culturalmente e antropologicamente. Il recente libro del farmacologo Paolo Nencini, come scrive Giorgio Bignami nella sua lucida e impegnata introduzione, cerca di rispondere alla questione «se sia vera o falsa la tesi di una sostanziale invarianza storica dei fenomeni di tossicodipendenza, in particolare di quelli relativi all’oppio e ai suoi derivati». Usando in modo efficace le sue conoscenze scientifiche — l’autore è un esperto farmacologo e tossicologo — e basandosi su dati archeologici, sull’esame diretto e indiretto di una vastissima letteratura e iconografia di interesse medico, religioso o di costume, Nencini ricostruisce la diffusione e l’uso materiale del papavero da oppio nell’antichità, descrivendone altresì le valenze simboliche e rituali. Ma soprattutto, egli intende applicare la lezione dello storico della medicina Mirko Grmek, il quale ha mostrato che il quadro nosografico in un dato momento storico, o 'patocenosi', dipende dal contesto ecologico, e cambia secondo dinamiche funzionali in rapporto al mutare della condizioni ambientali (fisiche, biologiche, sociali, economiche, politiche, eccetera).Nencini dimostra che nell’antica cultura greco-romana gli effetti psicofarmacologici dell’oppio trovarono applicazioni mediche e religiose molto circoscritte. Ma, soprattutto, non erano favoriti, o venivano ostacolati gli effetti gratificanti. Ciò in quanto gli effetti sedativi e i rischi di intossicazione associati alla sua utilizzazione risultavano disadattativi rispetto alle predisposizioni comportamentali, ovvero in relazione al contesto ecologico-sociale. La dimostrazione del tutto convincente che il consumo di derivati del papavero da oppio rimanesse al di fuori di un uso voluttuario nel mondo antico, che privilegiava per scopi edonici soprattutto il vino/alcol con i suoi effetti socializzanti, presenta per l’autore delle implicazioni generali anche dal punto di vista del modo di guardare alle tossicodipendenze oggi.Intanto conferma quello che gli approcci epidemiologici e un’impostazione biologica non piattamente riduzionistica, ma evolutiva, suggeriscono: ovvero che il contesto ricreativo d’uso è determinante nell’eziologia della tossicodipendenza. Inoltre, spiega perché l’uso/abuso di eroina rimane comunque epidemiologicamente marginale rispetto all’alcol, ma anche alla cocaina o alla cannabis, nonostante le pressioni dell’offerta. Sostenendo che l’eroina è in qualche modo estranea alla mentalità occidentale, Nencini suggerisce un importante punto di partenza anche per ripensare le ragioni dei fallimenti e dei disastri sinora prodotti dalle politiche paternalistiche e proibizionistiche di lotta alle tossicodipendenze.

VERITA' per Stefano Cucchi, morto di carcere e la Rabbia della Gente.

Un appello per Rudra Bianzino

Bianzino

Gangia


Arrestateci tutti. Disobbedire per informare